Adriano Galliani, ex amministratore delegato del Milan, è intervenuto alla trasmissione radiofonica Tutti convocati, in onda su Radio 24. Galliani ha raccontato le precauzioni prese dal club, e cosa succederà se il campionato verrà interrotto:
«Abbiamo sedici punti di vantaggio sulla seconda in classifica, mi auguro che il campionato possa terminare. Spero che venga riconosciuto l’enorme vantaggio che abbiamo acquisito sul campo».«
SERIE A – «Bisogna guardare caso per caso. In Italia la differenza tra il giocatore della Serie C e quello di Serie A è enorme. Pensare che si possa trovare una formula uguale per tutti è praticamente impossibile. Bisogna fare della differenza tra i giocatori ella Serie A e Serie C: fare qualcosa di sistema è impossibile. Bisogna fare qualcosa di mirato».
SULLA RIPRESA – «Rigiocare in Serie A? No non accetteremmo mai di restare in C un altro anno. Non si può pensare che il Monza che dopo tutti gli sforzi fatti e i sedici punti di vantaggio sulla seconda possa rimanere nella categoria. Mi auguro in ogni caso che possa finire il campionato».
SUL TAGLIO STIPENDI – «L’importanza di questo periodo lo devono capire i giocatori ma anche il presidente. Io ho fatto sempre trattative nella mia vita: io ho deciso insieme al presidente di toccare gli stipendi solo per i giocatori della Prima squadra e dell’allenatore. Abbiamo tagliato al 50% ai giocatori che hanno accettato subito, sapendo che il loro guadagno in media è superiore a quella di altri giocatori della Serie C. Insisto: non si può trattare Cristiano Ronaldo nello stesso modo come il giocatore della Juventus Under 23. Tagliare gli stipendi a tutti non puoi farlo. In LegaPRO il 70% dei calciatori guadagna 50mila euro lordi. Fare qualcosa di sistema è impossibile, bisogna fare qualcosa di mirato».
SULLA RIPRESA – «Le società di calcio sono della spa. SoLo il governo può decidere quando ripartire e prendere quando giocare. Se noi stiamo fermi perderemo 700 milioni di euro. Secondo me, se non si giocherà, il calcio italiano salterà per aria. Non voglio ricominciare domani, mica sono matto: se la comunità scientifica darà l’ok, bisogna tornare a giocare. L’ha capito la Fifa, l’Uefa, ma evidentemente non la Lega Serie A. Non si può non ricominciare a giocare a calcio»
SUGLI ALLENAMENTI – «Parole di Lotito? È corretta dal punto di vista istituzionale. Ma Il calcio è uno sport di contatto fisico: quando si gioca si va in contatto fisico, non è come il tennis, e dunque lo deve stabilire la comunità scientifica. Non è una fabbrica in cui possiamo rispettare le posizioni. Negli allenamenti non puoi fare la partitella, altrimenti ci sarebbe il contatto fisico. È impossibile al momento».