Nel ’97 la Nazionale i playoff li ha vinti: che fine hanno fatto quei calciatori?

by Alessandro Lunari

Gli spareggi per andare in Qatar sono finiti nella maniera peggiore, già in semifinale contro la Macedonia del Nord grazie al gol al 92’ di Aleksandar Trajkovski, un ex del Palermo che ha anche un figlio nato nella città siciliana, teatro della notte da incubo azzurra. Mai nella storia eravamo rimasti fuori da due Mondiali consecutivi. Ma c’è stato anche un tempo in cui i playoff li abbiamo vinti. Era il 1997 e la Nazionale di Cesare Maldini per qualificarsi alla Coppa del Mondo di Francia ’98 giocò una gara di andata e ritorno contro la Russia dopo essere arrivata seconda nel proprio girone, alle spalle dell’Inghilterra. Un gol di Vieri nel pari di Mosca sotto la neve e la vittoria firmata da Casiraghi a Napoli.

Che cosa fanno oggi i protagonisti di quelle notti?

Solo Buffon gioca ancora

Sarà che contro la Russia era giovanissimo quando, nel match d’andata, ha sostituito dopo mezzora l’infortunato Gianluca Pagliuca facendo il suo esordio con l’Italia. Sarà che a 44 anni si sente ancora un ragazzino, ma tant’è che Gigi Buffon è l’unico di quella squadra ancora in attività. Gioca nel Parma in Serie B e di recente ha rinnovato il suo contratto fino al 2024. La Nazionale, però, l’ha lasciata. Pagliuca, invece, ha collaborato col settore giovanile del Bologna dove gioca il figlio Mattia, attaccante. Tra i titolari della retroguardia ricordiamo Gianluca Pessotto, attuale direttore sportivo della formazione Primavera della Juventus, che nella seconda partita, al 77’, fu sostituito da Alessandro Nesta, futuro eroe del Mondiale 2006. È diventato allenatore però al momento è senza contratto dopo essere stato esonerato circa un anno fa (il 22 marzo 2021) dal Frosinone in serie B. C’era Costacurta, diventato opinionista tv, c’era Paolo Maldini, ora dirigente e direttore dell’area tecnica del Milan. Stesso destino di Fabio Cannavaro, che chissà in futuro non possa avere un ruolo proprio in Nazionale. C’era Ciro Ferrara che non allena dal 2017 (era nella seconda divisione cinese con il Wuhan Zall) e anche lui è finito in televisione. In questi giorni pure come concorrente della nuova edizione di Pechino Express insieme al figlio Giovambattista.

Il “politico” e il pilota

Demetrio Albertini, titolare a centrocampo, spegnerà il 23 agosto 51 candeline e ha scelto una strada più “politica”, o quantomeno istituzionale ed è presidente del settore tecnico della Figc, ma ha avuto diversi incarichi, anche all’interno dell’Associazione italiana calciatori. Fabrizio Ravanelli e Roberto Di Matteo hanno invece preso la via della panchina, ma di entrambi non si sa molto ormai da qualche anno. Soprattutto del secondo, che nel 2012 aveva addirittura vinto la Champions League col Chelsea per poi sparire progressivamente dai radar. Ultimo avvistamento nel 2016 all’Aston Villa, dopo l’esperienza in Germania allo Schalke 04. Ravanelli aveva lavorato nelle giovanili della Juventus e poi con l’Arsenal Kiev, fino al 2018. Infine Dino Baggio, che si è allontanato dal mondo del calcio. Una piccola parentesi a teatro per beneficienza, ma la vera passione rivelata al Corriere sono le macchine: «Correre in pista – ha detto – ogni tanto vado a Misano e guido una Gt3. Mi piacerebbe disputare un campionato di categoria».

A tutto Padel

Nel presente degli attaccanti della Nazionale dei playoff del 1997 c’è il Padel. Vieri, oggi imprenditore, ci gioca di continuo con gli amici, spesso ex calciatori. Tra loro anche Adani, Cassano e Ventola, con cui condivide l’esperienza della Bobo Tv su Twitch. Stessa passione di Casiraghi, ex c.t. dell’under 21 che segnò la rete decisiva. Poi dal 2014 al 2017 è stato il vice di Gianfranco Zola a Cagliari, Al-Arabi e Birmingham. Del Piero, al contrario, appartiene alla schiera che è finita dietro lo schermo.