Nike e la partnership con i calciatori: cosa sta succedendo?

by Redazione Cronache

Nel mercato delle sponsorphip sportive, la domanda che si stanno ponendo tanti osservatori è sempre la stessa: Nike sta perdendo la propria leadership? La casa di abbigliamento tecnico dell’Oregon, infatti, ha subito un brutto colpo in questo 2020. Dopo ben 15 anni di rapporto professionale, Neymar è passato ai rivali tedeschi della Puma. La star del Paris Saint-Germain, però, non è l’unico ad aver abbandonato l’azienda dello sbuffo. Lo hanno seguito in tanti, da Lewandovski, anche lui diretto verso Puma, a Sterling e Ibrahimovic.

Valore dei club

Nike si può consolare con i suoi nomi di punti: Ronaldo, Mbappe, Van Djik, De Jong e Sancho, solo per dirne alcuni. Come riportato da Soccer Bible, è vero che la multinazionale non ha più alcuni importanti testimonial, ma non è detto che questo possa rappresentare un problema. Perdere uno come Neymar, forse il numero tre del mondo (almeno come popolarità) è stato un trauma, ma il valore di un brand non si misura solo nella forza dei top player ma anche nella capacità di intrattenere i rapporti con i club. Le maggiori entrate, infatti, arrivano proprio dal merchandising delle squadre, dalle magliette vendute nei negozi.

Scelte

Dietro la decisione di Nike, dunque, potrebbe esserci anche strategia. La crisi post covid ha fatto sì che si pensasse a tagliare dei contratti pesanti, e i calciatori stessi a non vogliono sentirsi vincolati a un solo sponsor. Ecco quindi che l’azienda americana, che possiede le partnership con le più forti squadre del mondo (in Italia Roma e Inter) resta ancora nella posizione di leader del mercato.