Non è un’Italia come tutte le altre

by Redazione Cronache
italia mancini

di Andrea Sperti 

3 a 0. Un altro successo rotondo e senza discussioni. Un’altra partita giocata con intensità, qualità, senza soffrire praticamente mai in difesa, trovando spesso la giocata giusta per eludere il centrocampo avversario per ripartire in contropiede.

L’Italia di Roberto Mancini sta stupendo tutti, è già qualificata e Donnarumma non subisce gol da 965 minuti, un’infinità di tempo. La vittoria contro la Svizzera ha aumentato la consapevolezza di un gruppo forte, deciso, che pare non aver paura di niente e di nessuno. L’Italia ha un modo di giocare tutto suo e non lo cambia in base agli avversari. Semmai sono gli altri che cercano di adattarsi, di trovare le giuste contromosse, che poi tanto azzeccate non si rivelano.

Che partita Locatelli

Il primo gol è l’espressione massima del “Dezerbismo”, una filosofia di gioco che è ormai insita nei giocatori del Sassuolo. Locatelli recupera il pallone, lancia lungo per Berardi che aspetta il movimento del suo compagno e lo serve in maniera perfetta, con un passaggio che consente all’ex centrocampista del Milan di segnare un gol facile facile. La seconda rete, al contrario, è frutto della qualità del singolo. Locatelli guarda la porta e scarica una fucilata imparabile, che il portiere svizzero può solo ammirare da più vicino rispetto a tutti i tifosi azzurri presenti allo stadio o seduti sul divano di casa. Alla fine della partita la mezzala del Sassuolo ha parlato del presente e del futuro, dicendo di essere concentrato solo sull’Europeo:

«C’è stato tanto lavoro dietro a questa gara. Sono orgoglioso. Faccio parte di un gruppo fantastico e sono felice di essere qui. Grazie al lavoro ci sono arrivato. Il primo gol è stato bellissimo con l’assist del mio amico Berardi. La dedica per la mia fidanzata e i miei genitori. Il secondo gol è per tutti i tifosi che hanno sofferto. Di solito non accompagno così l’azione ma ho avuto un pizzico di follia e ho chiuso l’azione. Il futuro? Non voglio farmi troppi viaggi mentali. Mi godo la serata».

Super Ciro

La terza rete, poi, rappresenta la giusta ricompensa per Ciro Immobile, un attaccante che a volte spreca diverse occasioni davanti alla porta ma che c’è sempre, è lì a battagliare con i difensori avversari per provare a far salire la sua squadra. Il tiro del centravanti della Lazio non è stato irresistibile ma il portiere svizzero non si è fatto trovare pronto ed il 3 a 0 è stata la conclusione perfetta di una serata da ricordare. Immobile ha voluto dedicare il gol a Vittoria e David, i due bambini di Ardea, dimostrando grande sensibilità e vicinanza al dolore delle famiglie:

«Ci tenevo a nome mio e di tutta la squadra dedicare la vittoria e il gol a Daniel e David, due angeli che non sono più con noi. Stiamo ancora a raccontare cose che non devono succedere. Abbiamo giocato anche per loro. È doveroso mandare un abbraccio ovunque essi siano. Avremo voluto partecipare anche al funerale ma per questione di ‘bolla’ non abbiamo potuto. Ci stringiamo attorno a questo lutto devastante e quello che potevamo fare in campo lo abbiamo fatto».

E se fosse l’Europeo di Berardi?

L’uomo simbolo di queste due partite, però, ha un nome ed un cognome. Domenico Berardi, infatti, alla vigilia dell’Europeo, nelle probabili formazioni degli addetti ai lavori, non era mai considerato un titolare, sebbene Mancini avesse dimostrato di credere nelle sue qualità fin da subito. “Mimmo”, in ogni caso, si è preso la maglia azzurra dopo una stagione fantastica con il Sassuolo ed ora sembra già inamovibile nel tridente disegnato dal Ct italiano. Ieri sera, dopo la vittoria, ha parlato ai microfoni di Sky Sport, portando davanti alle telecamere tutto l’entusiasmo del gruppo:

«Ci tenevamo molto a far felici i tifosi. Oggi abbiamo vinto ma manca ancora la gara col Galles per arrivare primi. Dobbiamo vincere anche quella. Il dj della Nazionale? Florenzi e Insigne. Così riusciamo a divertirci e rilassarci. Con Insigne ascoltiamo tante canzoni napoletane».

Le parole di Mancini

Infine, le parole del commissario tecnico Roberto Mancini, se interpretate nel modo giusto, lasciano poco spazio alla fantasia. L’ex allenatore dell’Inter ha creduto prima di tutti in questa squadra, anche quando le critiche erano feroci e bisognava ridare vita ad un ciclo vincente. Ovviamente non si è ancora vinto nulla, ma l’Italia non si qualificava al turno successivo dopo sole due partite da Euro 2000, ossia da 21 anni e già questo testimonia il grande lavoro svolto dal mister di Jesi. Queste le sue parole ai microfoni di Sky Sport:

«Abbiamo fatto fatica nei primi minuti, ma abbiamo vinto meritatamente contro una Svizzera fisica. I ragazzi sono stati bravissimi anche se avremmo potuto chiuderla prima. Locatelli ha fatto una grande partita, per un centrocampista due gol non sono mai scontati. Noi impostiamo dal basso per aiutare egli attaccanti. Abbiamo avuto tante occasioni sbagliando l’ultimo passaggio o il tiro. I gol sono stati belli ma potevamo chiuderla prima».

La partita con il Galles è già alle porte e vincere anche contro Bale e compagni rappresenterebbe l’ennesima iniezione di fiducia per una Nazionale che pian piano sta comprendendo di poter essere protagonista in questo Europeo. Ora servirà tenere i piedi per terra e volare basso, anche se il popolo italiano è pronto a vivere altre notti magiche.