«Perché l’Olanda incasina tutto nelle partite più importanti?»

by Costantino Giannattasio
Olanda

«In qualche modo l’Olanda riuscì a perdere la finale contro la Germania Ovest. Proprio come il fascino di Romeo e Giulietta consiste nel fatto che i due innamorati non vivano per sempre felici e contenti, la mia ossessione per il calcio olandese sarebbe meno profonda se non fosse stato per quella sconfitta. Perché incasinavano tutto nel momento cruciale delle partite più importanti?». David Winner, in Brilliant Orange, parlava del 1974.  Il discorso fila pure per l’Olanda di van Gaal al Mondiale 2022. Perché c’è qualcosa della ribellione dei Provos nell’Olanda degli anni Sessanta, c’è dentro la “secolare battaglia degli olandesi per strappare terre al mare”, c’è la geometria dei quadri di Mondrian. Può starci il siluro di Gio van Bronckhorst all’Uruguay di Forlán in Sudafrica, o il tuffo dell’olandese volante, Robin van Persie, alla Spagna di Casillas nel 2014. E c’è van Gaal, con la sostituzione del portiere – Cillessen con Krul – che in Brasile mandò in confusione Costa Rica, o con lo schema Weghorst del 2022. Ma ecco, cosa resta dell’Olanda in questo Mondiale?

 

Wout François Maria Weghorst

Nella stessa sera in cui la Croazia di Bruno Petković elimina a sorpresa il Brasile di Neymar e si qualifica a un’altra semifinale dopo il 2018, l’Olanda va sotto di due gol: colpa di Messi, che prima manda in porta Molina (35’) e poi segna su rigore (73’). In una partita a specchio, tra due 3-5-2, l’Olanda fatica: l’atalantino Koopmeiners ha sostituito il compagno De Roon, sono entrati anche Berghuis, Luuk de Jong e al 78’, al posto di Depay, Wout Weghorst. Il suo nome completo è Wout François Maria Weghors – stiloso come il c.t., Aloysius Paulus Maria “Louis” van Gaal – e gioca al Beşiktaş in prestito dal Burnley. Weghorst ha trent’anni e si è fatto notare in tre anni e mezzo al Wolfsburg dove ha segnato 70 gol. Ebbene, prima Weghorst segna di testa (83’) al suo primo tiro in assoluto a un Mondiale. Poi – dopo una rissa innescata da Paredes, che calcia il pallone verso la panchina dell’Olanda – l’arbitro Lahoz decreta 10’ di recupero. All’ultimo, Germán Pezzella, ex difensore della Fiorentina ora al Betis Siviglia, commette fallo al limite dell’area. Un fotogramma stupendo ritrae Andries Noppert, inginocchiato al termine della sua area di rigore, speranzoso.

 

Rookie Noppert e capitan van Dijk

Nel 2018, Noppert era il portiere di riserva a Foggia e per poco non decise di lasciare il calcio e diventare poliziotto. Ora, inginocchiato, osserva Koopmeiners battere rasoterra la punizione e Weghorst, al minuto 100:30, segnare di sinistro sorprendendo Dibu Martínez. Weghorst è il primo olandese subentrato a fare doppietta a un Mondiale e il suo secondo gol, anche grazie ai recuperi extra-large di questo torneo, è il più avanti di tutti. L’Olanda che in Qatar ha segnato ben cinque gol negli ultimi 10’ di gara, più di ogni altra Nazionale – ottiene i supplementari, resta viva nonostante un palo di Enzo Fernández, ma crolla ai rigori dove sbagliano van Dijk (capitano olandese, a 31 anni gioca il suo primo Mondiale) e Berghuis: «Non mi sento sconfitto», dice van Gaal, che è guarito da un cancro e ora lascerà la panchina, visto che dal 2023 il c.t. sarà Koeman.

 

Tito Aloysius Paulus Maria van Gaal

Louis van Gaal, 71 anni, ha allenato tre volte l’Olanda. La prima a inizio del 2000, la seconda dieci anni dopo, dal 2012 al 2014, quindi ad agosto 2021. Porta in Qatar gli Oranje battendo all’ultima gara la Norvegia di Håland, quindi vince il gruppo (Qatar, Senegal e l’Ecuador di Enner Valencia) e supera agli ottavi gli Stati Uniti. Crolla ai quarti con l’Argentina, dopo una clamorosa rimonta, in una partita tesa con 17 ammonizioni (7 olandesi, 8 argentine più Scaloni e Samuel in panchina). Ora, in 12 partite al Mondiale, non ha mai perso nei 90’: 8 vittorie, 4 pareggi e due eliminazioni. Entrambe contro l’Argentina, entrambe ai rigori: nel 2014 in semifinale, ora ai quarti. Nel terzo mandato, van Gaal non ha mai perso: 20 partite, 14 vittorie e 6 pari, con 51 gol fatti e 17 subiti. Ma l’Olanda è maledetta dal dischetto: solo due volte su dieci ha vinto la lotteria. Un trauma. Poco importa che gli Oranje avessero vinto gli ultimi tre quarti di finale (nel 1998 con l’Argentina, nel 2010 col Brasile, nel 2014 contro Costa Rica). Ecco, appunto, Costa Rica. Come Romeo e Giulietta.