L’Osasuna e la seconda finale di Coppa del Re in 100 anni di storia

by Redazione Cronache
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Alla festa di san Firmino che ogni luglio si celebra a Pamplona, si canta una canzone buffa: «Uno de Enero, dos de Febrero, tres de Marzo, cuatro de Abril». Proprio il 4 aprile, martedì scorso, al 116’ della semifinale di ritorno in casa dell’Athletic Bilbao, il ventiquattrenne centrocampista Pablo Ibáñez segnava il gol che ha portato l’Osasuna in finale di Coppa del Re. La sua seconda di sempre, 18 anni dopo la prima, in 100 anni di storia. Siccome Pablo Ibáñez ha 24 anni, allora ne aveva 6. Non ricorda troppo la finale che l’Osasuna perse col Betis: «Ma l’ho vista da tifoso». Oggi invece grazie a lui il piccolo Osasuna sfiderà a maggio il Real Madrid di Ancelotti che – prima di battere 4-0 il Barça con tripletta di Benzema e rimontare la sconfitta nella semifinale d’andata – lo aveva detto: «Ci incontreremo in finale». Mentre l’autore del gol, il sopracitato Pablo Ibáñez Lumbreras, andava sugli spalti del San Mamés ad abbracciare Hugo Rincón Lumbreras, suo cugino e terzino destro delle giovanili dell’Athletic Bilbao. Poi, con tutto l’Osasuna, Ibáñez è rientrato a Pamplona, che dista circa 150 km, dove i tifosi hanno festeggiato fino alle 3 di notte a Plaza del Castillo.

Osasuna, da Bilbao al Siviglia

Oltre alla Coppa del Re, l’Osasuna sogna l’Europa: è 8° ne LaLiga a due punti dall’Athletic Bilbao di Ernesto Valverde e dei due Williams, Iñaki e Nico. Nico è nato a Pamplona, giocò all’Osasuna e martedì scorso ha sbagliato due chance enormi contro la sua ex squadra. Iñaki, che invece ha segnato, cominciò la carriera al CD Pamplona, club affiliato all’Athletic Bilbao. E gli ex non si fermano qui. L’ex torinista Álex Berenguer prima di arrivare in Serie A nell’estate 2017 giocava all’Osasuna. Oihan Sanchet – trequartista e capocannoniere del Bilbao in questa stagione: 8 gol – è nato a Pamplona come Iker Muniain e ha iniziato all’Osasuna. E che dire di Raúl García? Nato nel 1986 a Pamplona, giocò qui fino al 2007 quando passò all’Atlético Madrid del Cholo Simeone, non prima di aver portato l’Osasuna – allenato da Ernesto Valverde – in semifinale di Coppa UEFA 2006/07. L’Osasuna superò il girone dietro al Parma e Bordeaux, Rangers e Bayer Leverkusen all’eliminazione diretta. Batté il Siviglia nella semifinale d’andata, ma al ritorno vinsero gli andalusi di Luís Fabiano, come avrebbero vinto la finale tutta spagnola, ai rigori sull’Espanyol di Pandiani e Luis García, con gol decisivo di Antonio Puerta. Insomma forse parliamo di un club che ha un’ottima bottega, spesso sottovalutata.

«Siamo una nave, il capitano è lui»

Quell’Osasuna, arrivato in semifinale di UEFA, era uscito con l’Amburgo ai playoff di Champions League in estate (cui partecipò pure il Milan di Ancelotti: dal preliminare con lo Stella Rossa alla finale vinta ad Atene col Liverpool). Quell’Osasuna era una fucina di giovani: terzini (il 21enne Juanfran, il 20enne Monreal e pure un 16enne Azpilicueta) e attaccanti (il 19enne Raúl García, il 21enne Roberto Soldado e il 24 enne Pierre Webó). C’era poi Valdo, venticinquenne attaccante uscito dalle giovanili del Real Madrid e simbolo d’integrazione: è nato in Spagna vicino a León, dove i genitori capoverdiani s’erano trasferiti per lavorare nelle miniere di carbone: «Dentro le miniere siamo tutti uguali». Qui nacque il movimento dei cabobercianos, emigrati in Spagna via nave. AL contrario, a gennaio 2021 l’Osasuna è rimasto per 13 partite senza vittorie. Il tecnico era Jagoba Arrasate e il d.s. Braulio Vázquez lo difese: «Siamo una nave pilotata dal capitano Jagoba. Che la nave arrivi in porto o affondi, il capitano è lui. Ci fidiamo». Una scelta azzeccata visto che poi si sono salvati con otto vittorie nel girone di ritorno. Il tecnico Arrasate allena ancora oggi e l’Osasuna è in finale di Coppa del Re.

Ez Abde, Marocco e doppietta

Ma il presente ha tutta un’altra musica. Mercoledì primo marzo scorso l’Osasuna ha battuto in casa l’Athletic Club nella semifinale d’andata di Copa del Rey, poi ha pareggiato 1-1 al ritorno. Decisivo il gol di Abdessamad Ezzalzouli, detto Ez Abde, ventunenne attaccante in prestito dal Barcellona nato a Béni Mellal, al centro del Marocco tra Fès (città di Adel Taarabt) e la più importante delle quattro città imperiali (Marrakesh). C’è chi è nato in Canada (Bono), Spagna (Hakimi), Olanda (Mazraoui e Ziyech), Italia (Walid Cheddira) e Francia, come il c.t. Regragui. Pochi, tipo Nayef Aguerd o Abdelhamid Sabiri, sono nati in Marocco. Ez Abde sì, e sabato ha fatto doppietta in casa con l’Elche. L’Osasuna è tornato a vincere dopo 4 gare e sogna l’Europa. Coi suoi García, due difensori (capitan David e Unai) e due attaccanti: Rubén e Kike, con l’argentino Chimy Ávila e l’ex crotonese Budimir.