Papu Gómez ospite di Cronache: «Riabbraccerei Gasp. L’offerta dell’Inter e il Mondiale…»

by Redazione Cronache

Alejandro Gómez, per tutti il Papu, è stato ospite di Cronache durante la finale della Supercoppa di Spagna 2024, trasmessa sul nostro canale YouTube: «Dopo la finale del Mondiale in Qatar, è stata follia pura. Piangevamo tutti. Mi ha fatto molto ridere questo aneddoto: eravamo in campo e c’era Saltbae, il cuoco famoso per come versa il sale. Era sul terreno di gioco e aveva preso la coppa. E noi con la nostra famiglia stavamo aspettando per farci le foto. Ma che ci faceva lì?! 

Poi abbiamo preso l’aereo: 25 ore di viaggio. Siamo arrivati a Buenos Aires e c’erano 50mila persone ad aspettarci. Il giorno dopo, invece, erano 5 milioni. Alla fine della festa, ho preso un taxi per andare a casa dalla mia famiglia. Ero completamente ustionato dopo tutto quel tempo sul pullman scoperto, non riuscivo neanche a sedermi. 

La parata del Dibu? Completa follia. Quando ho visto il pallone che superava Otamendi, ho pensato: ‘È finita’. Anche la panchina della Francia era già pronta per esultare. Poi ha fatto quella parata… clamorosa. Durante i rigori urlavo a tutti ‘Kiricocho!’, che è il grido con cui proviamo a portare sfortuna agli avversari che stanno per battere.

Il Brasile era l’unica squadra che temevamo. Con le altre avevamo la fiducia di poter vincere. Durante la loro partita contro la Croazia, abbiamo esultato a ogni gol croato. Abbiamo visto i rigori poco prima di andare a fare il nostro riscaldamento e abbiamo esultato come se fosse la nostra partita. 

Gasperini ha cambiato la mia mentalità in allenamento. Prima di lui ero molto pigro. Quando ho visto i risultati, ho capito che aveva ragione. Ha cambiato il mio modo di allenarmi. Dentro al campo, come prepara le partite, come le comprende tatticamente: lui insegna calcio. Fare pace con Gasperini? Certo, siamo adulti. Per me è tutto passato. Quando ci incontreremo, ci abbracceremo. Lo scorso anno non sono potuto andare allo stadio, giocavo ancora al Siviglia e non sono potuto andare. Ma vivo a Bergamo, ci sarà modo

Barrientos meglio di Messi? L’ho detto scherzando, ma Barrientos era veramente forte… ha avuto troppi infortuni al ginocchio.

Avevo quasi firmato con l’Inter quando c’era Stramaccioni, poi lo hanno esonerato. Quando ero all’Atalanta, per 3 sessioni di mercato sono stato contattato da alcune squadre. Soprattutto la Lazio.

Il miglior Papu di tutti? A San Siro contro la Dinamo Zagabria, probabilmente. Quando ho fatto tunnel e gol. Indimenticabile, sicuramente, la finale di Coppa Italia a Roma con 25mila bergamaschi al seguito.

Galliani è clamoroso. Va ancora in trasferta, ogni giorno è al campo. È nato tutto quando il Monza era in C, mi disse: ‘Quando andrai via dall’Atalanta, verrai qui al Monza’.

Dopo un fallo su Valverde ho dovuto cambiare numero di telefono. Perdevamo 3-1 contro il Real Madrid e feci un fallo stupido: cercando di intercettare un passaggio, ho tirato una ginocchiata sul ginocchio di Valverde. Gli ho dato la classica “vecchietta”. Poverino, l’ho massacrato. Mancava un mese al Mondiale: è scoppiato un caso. Argentina… Uruguay… dicevano che l’avevo voluto infortunare! Mi attaccavano sia i tifosi del Real Madrid che gli uruguayani. Hanno pubblicato il mio numero di telefono su internet. Chiamate, messaggi: era il mio telefono italiano, ce l’avevo da 7 anni. Ho dovuto cambiarlo. Chiaramente ho chiamato Valverde per scusarmi, spiegandogli che era stato uno scontro di gioco».