Parma, D’Aversa: «Kulusevski, Gervinho e Inglese: vi dico tutto»

by Redazione Cronache

Roberto D’Aversa, allenatore del Parma, ha toccato molti temi nel corso dell’intervento a Radio 24 nel corso di Tutti Convocati.

ALLENAMENTI – «Dopo un periodo in cui i ragazzi hanno lavorato individualmente, questa è la terza settimana in cui si allena tutta la squadra. Questa settimana sarà di scarico, poi prima dell’inizio del campionato ci saranno altre due settimane di carico. Sicuramente l’intensità e i ritmi non saranno subito gli stessi di prima, sia per via della condizione fisica sia perché giocare con uno stadio vuoto è totalmente diverso».

GERVINHO – «Come saprete, è dovuto rimanere due settimane in quarantena: si sta allenando da 4-5 giorni. Lui ha delle doti innate, ma devo stare attento riguardo ai carichi di lavoro: lo porterò alla pari degli altri solo più avanti».

KULUSEVSKI – «Kulusevski si è ripresentato davvero bene, così come ad esempio Kurtic e Bruno Alves. Dejan è uno di quelli che non vede l’ora di ricominciare, vorrà dimostrare di essere un giocatore all’altezza dell’investimento fatto dalla Juventus. Il suo futuro? o penso che a gennaio, 99 giocatori su 100, al posto suo, avrebbero chiesto di andare subito alla Juve. E invece lui è voluto restare. Kulu ha delle qualità importanti come giocatore, ma anche come ragazzo. Oltre a noi ci sono tanti altri club con giocatori in prestito, bisognerà prendere una decisione a tutela di tutti».

INGLESE – «Sta lavorando molto bene, sta migliorando tanto. Mi auguro che gli diano l’idoneità subito, vorrei averlo sin dalla prima di campionato. È un ragazzo che si sente responsabile di tante situazioni, vuole dimostrare di essere all’altezza dell’investimento fatto dalla società. È un lottatore, non è facile per lui lavorare da solo per tanto tempo: mi auguro possa rientrare presto, per lui ma soprattutto per la squadra».

GIOCATORI – «Sono entusiasti di tornare in campo? Sì, l’entusiasmo c’è da parte di tutti. Inizialmente ho chiesto ai ragazzi di rimanere in ritiro, poi il protocollo è stato cambiato e facevo fatica a dire ai ragazzi di rimanerci, saremmo stati gli unici. Nei primi giorni però ci è servito per fare un reset per ripartire. Sono fortunato, ho dei ragazzi con valori morali importanti: anche grazie a questo negli ultimi anni abbiamo ottenuto i risultati che abbiamo ottenuto».