Parma, Sepe a Sportitalia: “Kulusevski si vedeva già dal ritiro. Sorpreso da Sarri. Difficile essere Insigne a Napoli”

by Redazione Cronache

Attualmente quarto portiere di questa Serie A per numero di respinte effettuate, Luigi Sepe ha parlato ai microfoni di Sportitialia: dall’inizio di stagione con i crociati, passando per il suo idolo d’infanzia, fino alla nazionale.

PARTENZA –  «Siamo contenti di come è iniziato il nostro campionato, ma ci saranno momenti difficili, dovremo essere bravi a sopperire appunto con un buon inizio come abbiamo fatto fino ad ora».

I NUOVI – «Il Parma sta facendo bene anche grazie ai nuovi che sono arrivati quest’anno che riescono a non farci pesare assenze importanti e siamo contentissimi di questo. Cornelius sta facendo benissimo, Darmian ci sta dando una grossa mano, Dermaku si è fatto trovare pronto nei momenti difficili, Scozzarella, che rispetto all’anno scorso sta giocando di più, è diventato un faro del nostro centrocampo».

KULUSEVSKI – «Già dal ritiro aveva fatto vedere grandissime cose, si vedeva che era un giocatore di qualità e grande corsa, si vedeva che avrebbe potuto fare un gran campionato. Ora partita dopo partita sta stupendo tutti, compresi noi, e speriamo per la squadra che continui così fino alla fine».

GRUPPO – «Dev’essere formato da giocatori più esperti, vedi Bruno Alves, Kucka, giocatori importantissimi per la nostra squadra che spronano i più giovani e devono darci una mano in tutti i settori del campo».

FOCUS PERSONALE – «Devo far meglio partita dopo partita e aiutare gli altri dove posso. Sono rimasto qui perché ci sono tutti i presupposti per fare bene, una società solida, una città che vive di calcio, mi sono trovato benissimo l’anno scorso e non vedevo il motivo per cui cambiare».

NAPOLI – «Ci sta che dopo anni al vertice ci siano periodi dove non riesci a dare continuità. Stanno vivendo un momento difficile però sono una grandissima squadra con un grande pubblico e sono sicuro ne usciranno fuori il prima possibile».

INSIGNE – «É molto difficile essere Lorenzo Insigne a Napoli perché quando vai in campo devi rappresentare un intero popolo e questo non è semplice, soprattutto quando a volte non ti riescono delle giocate facili senti il peso della maglia e della città. Lui è un ragazzo per bene che lavora sodo durante la settimana in vista della domenica, ora è il primo che sta facendo fatica perché vorrebbe dare sempre il massimo: a volte ci si riesce altre no».

SARRI – «Non mi aspettavo il suo passaggio alla Juve perché dalle parole che ha sempre avuto in merito alla questione, si era sempre capito che non avrebbe accettato una loro proposta. Poi nella vita si cambia, ci sono degli aspetti che non possiamo vivere e solo lui sa perché ha scelto la Juve, ma ero consapevole fin dall’inizio che avesse fatto bene perché è un grandissimo allenatore».

FUTURO – «Spero di restare a Parma il più a lungo possibile, poi nella vita non si sa mai, bisogna vivere il presente, vivere alla giornata. Spero di fare bene tutte le volte che il mister mi chiamerà in causa per il Parma: se sarà per altre dieci, cinquanta o cento non importa, speriamo che siano il più possibile».

MODELLO – «Il mio idolo è sempre stato Peruzzi, ora ci sono tantissimi portieri molto bravi, vedi Handanovic, vedi Szczesny, anche tra i giovani come Meret e Donnarumma, che secondo me è il più forte di tutti, quindi l’Italia sotto questo aspetto è veramente in ottime mani».

OBIETTIVO – «L’obiettivo primario è la salvezza per poi pian piano vedere dove possiamo arrivare, alzare l’asticella partita dopo partita, e stare sempre concentrati perché abbiamo visto che possiamo fare figuracce come contro la Spal, oppure bellissime partite come contro Roma e Inter. Sta a noi andare in campo concentrati, lavorare sodo e vedere alla fine dove si arriva».

NAZIONALE – «Le porte a aperte in nazionale sono un ottima chance per tutti i giocatori italiani, se c’è la voglia, l’opportunità, il lavoro, è giusto che Mancini convochi qualsiasi giocatore. In nazionale ci sono trenta giocatori e non è facile entrare a far parte di quel gruppo».