Le 3 ragioni per cui Pogba non ha ancora ritrovato se stesso

by Giacomo Brunetti
Pogba cosa è successo

Il volto di Paul Pogba ha due contorni. Quello laterale, che vediamo di sfuggita e ci trasmette il tratto sfumato dai riflettori che lo puntano da 10 anni, grazie al quale riusciamo a riconoscerlo tra i voli per l’Arabia e le immagini nei contenuti di calciomercato, quanto basta per far dire al nostro cervello «quello è Pogba!»; quello centrale, il volto, a cui gli anni hanno strappato più volte il sorriso con uno sguardo aggrottito e mai nascosto, quando basta per farci pensare «quello è Pogba?».

È prettamente una questione di segni d’interpunzione a fare la differenza: un punto esclamativo o un punto interrogativo? La carriera del Polpo non segue la più classica delle linee sottili nelle sue differenze: ha una linea decisamente marcata tra ciò che è stato e ciò che è. Non lo riconosciamo più. Tre mesi fa, dopo l’ennesimo infortunio, entrando alla Continassa disse: «Non ho più la testa!». Ancora una volta, cambiamo la punteggiatura: «Non ho la testa?».

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Cos’è successo a Pogba

Sicuramente, la scomparsa di Mino Raiola lo ha privato di una figura che seguiva come un faro. A Manchester ha sofferto, patendo infine uno strappo al muscolo. Si è affidato a una persona di fiducia, che gli ha consigliato di non operarsi per puntare al Mondiale. Il risultato è stato disastroso: niente Qatar. Andava operato. Paul è molto religioso e a livello mentale segue molto i diktat musulmani. Ancor più di un mental coach, la religione è la sua guida. Inoltre, il caso di cronaca legato al fratello e ai suoi amici d’infanzia, che lo avrebbero rapito per estorcergli denaro, lo ha mandato in frantumi. Chi non cadrebbe.

Dopo la morte di Raiola, Pogba ha seguito il filone di Rafaela Pimenta (ex collaboratrice di Mino) ma staccando la gestione dell’immagine dalla stessa procuratrice, accentrandola su una propria agenzia. E se il viaggio delle ultime ore in Arabia è riconducibile a motivi religiosi, quest’ultimi sono gli stessi che potrebbero avvicinarlo al campionato arabo, dove potrebbe culturalmente ritrovare se stesso.