«Quest’anno spacchiamo tutto» – Le imprese del Novara in Serie A

by Redazione Cronache

di Andrea Sperti 

Chi lo ha detto che le favole debbano avere sempre e necessariamente un lieto fine? Ci possono essere anche storie senza un gran finale ma con gioie e delusioni che si alternano e che rendono il percorso indimenticabile. Il Novara in Serie A è una favola da raccontare ai nipotini davanti ad un cammino acceso, bevendo una buona cioccolata calda. Non è di certo l’avventura più incredibile che leggerete ma vale la pena fermarsi per un attimo a ricordare ciò che hanno compiuto questi ragazzi, partiti dalla provincia ed arrivati fino a San Siro.

La scalata verso la A

Nella stagione 2010-2011, il Novara è tornato in Serie B dopo 33 anni, grazie ad un gruppo composto da grandi uomini prima che calciatori, guidato da Attilio Tesser, un lavoratore infaticabile oltre che un tecnico preparato. Nel campionato cadetto, in quegli anni, una neopromossa dalla Serie C si rendeva spesso protagonista di una doppia promozione ed in quel torneo è toccato proprio al Novara recitare quel ruolo, nonostante gli azzurri abbiano ottenuto il sogno Serie A dopo aver disputato i play-off ed aver battuto nel doppio confronto Reggina in semifinale e Padova in finale. La coppia d’attacco composta da Cristian Bertani e Pablo Gonzalez ha segnato a ripetizione, mentre Marco Rigoni, con il 10 sulle spalle ed il mito di Del Piero nella testa, è stato un autentico trascinatore, sia in campo che fuori.

Quella squadra, partita per ottenere una tranquilla salvezza senza troppi patemi, si è trovata in Serie A, sebbene una promozione nella massima serie non possa essere mai solo frutto del caso ma, anzi, spesso è il risultato di una programmazione oculata ed efficace. Insomma, nella stagione 2011-2012 la città di Novara ha vissuto un sogno, ritornando nel massimo campionato italiano dopo 55 anni dall’ultima volta ed aspettando con trepidazione il giorno del sorteggio del calendario per capire quando avrebbe affrontato tutte le big del torneo.

Le 2 vittorie contro l’Inter ed il record di Rubino

Durante la presentazione della squadra e delle nuove maglie in Piazza Duomo, il nuovo acquisto Takayuki Morimoto, allora un ragazzo di 23 anni con oltre ottanta presenze in Serie A sulle spalle, 15 reti ed una convocazione al Mondiale del 2010, rispondendo ad una domanda del presentatore dell’evento ha pronunciato quattro semplici parole, che sono bastate per infiammare un ambiente già caldo: «Quest’anno spacchiamo tutto». La frase dell’ex attaccante del Catania, riportata da Città di Novara, ha esaltato la piazza molto di più di quanto poi il giapponese abbia fatto in campo, visto che in 19 presenze Morimoto ha segnato solo 4 gol. In quell’estate, insieme al centravanti nipponico, sono arrivati Massimo Paci, Jeda, Riccardo Meggiorini, Pablo Granoche, Luigi Giorgi, Santiago Garcia, Ivan Radovanovic, Paolo Dellafiore ed Andrea Mazzarani, che si sono aggiunti ad un gruppo già consolidato composto da leader come Andrea Lisuzzo, Carlalberto Ludi, Filippo Porcari, Marco Rigoni, Francesco Marianini e Michel Morganella.

Nella prima giornata di campionato la truppa di Tesser si è regalata subito una soddisfazione, rimontando 2 gol al Chievo e pareggiando in trasferta all’esordio nel massimo campionato italiano. La gioia più grande, però, è arrivata 10 giorni dopo, alla prima partita disputata in casa. Il Novara, infatti, ha ospitato l’Inter di Gasperini, una squadra in difficoltà ma ricca di giocatori di qualità, 7 dei quali reduci dal Triplete. Allo stadio ‘Silvio Piola‘ non c’è stata partita. Gli azzurri hanno schiantato gli ospiti con un secco 3 a 1, grazie alla rete di Meggiorini ed alla doppietta di Rigoni. A nulla è valso il gol del momentaneo 2 a 1 siglato da Cambiasso nel finale di gara. Quel giorno Novara si è trasformata ed ha capito anche di poter credere nella salvezza. Forse quella vittoria, col senno di poi, è stata anche controproducente, perché ha aumentato le aspettative di tutta la piazza e alzato la pressione intorno alla squadra.

Dopo quel successo storico tutti hanno smesso di sottovalutare la formazione piemontese e la seconda vittoria stagionale è arrivata il 27 novembre contro il Parma, più di due mesi dopo la partita contro l’Inter. La sfida contro i ducali, oltre che per i 3 punti conquistati, è ricordata anche per la rete di Raffaele Rubino, il primo giocatore a segnare in tutte e 4 le categorie professionistiche con la stessa maglia, dalla C2 alla Serie A. L’attaccante dopo questo gol ha esibito una maglia con la scritta ‘Record’ per celebrare un momento storico, che aveva inseguito per troppi anni.

Il 12 febbraio 2012 è un’altra data cerchiata in rosso sul calendario dai tifosi novaresi. Ancora Inter di fronte, questa volta a San Siro, con uno stadio pieno pronto a sostenere la squadra allenata da Ranieri. La partita è stata equilibrata ma alla fine l’ha decisa un sinistro a giro dell’Airone Caracciolo, uno degli acquisti del mercato di gennaio insieme a Daniel Jensen, Leandro Rinaudo, Gabriel Silva e Giuseppe Mascara. L’1 a 0 di San Siro è un ricordo forse ancora più incredibile rispetto alla vittoria dell’andata. Quella sfida ha rappresentato la stagione del Novara in Serie A, un campionato fatto di tanta sofferenza ma anche di gioie sparute e per questo indimenticabili. Quella partita è stata, tra l’altro, la prima di Emiliano Mondonico sulla panchina degli azzurri. Il tecnico era stato chiamato al posto di Tesser per dare una scossa alla squadra, ma dopo 6 partite è stato esonerato anche lui, con la società che ha deciso di ritornare sui suoi passi e riaffidare la compagine al vecchio tecnico.

Anche le favole finiscono

Ci sono altre due partite da ricordare in quel campionato vissuto dal Novara nell’olimpo del calcio italiano. La prima è legata ad un episodio sgradevole, ossia la scazzottata tra Adem Ljajic e Delio Rossi, durante la sfida del ‘Franchi’ tra la Fiorentina e la formazione di Tesser. I viola, in caso di sconfitta, rischiavano un’incredibile retrocessione e dopo il doppio vantaggio ospite la tensione è salita alle stelle, tanto da culminare in un litigio tanto brutto quanto inutile. La seconda partita è anche l’ultima del Novara in Serie A, giocatasi in un San Siro pieno di passione per salutare tanti giocatori che hanno lasciato il club quel giorno. Gennaro Gattuso, Gianluca Zambrotta, Alessandro Nesta, Pippo Inzaghi, che in quella sfida tra Milan e Novara ha anche segnato il gol decisivo, Clarence Seedorf, Mark van Bommel e Thiago Silva.

32 punti in 38 giornate non sono bastati per guadagnare la salvezza ma la formazione azzurra ha davvero poco da rimproverarsi. Il Novara ha salutato la massima serie da uno degli stadi più importanti del calcio italiano, con l’augurio di tornare presto a calcare quei palcoscenici. In realtà, gli anni seguenti alla retrocessione non sono stati indimenticabili, adesso il club piemontese milita nel Girone A di Serie D e si trova al terzo posto in classifica a 16 punti.

Chi lo ha detto che le favole debbano avere sempre e necessariamente un lieto fine? Il Novara in Serie A ha vinto, perso ed alla fine e retrocesso ma provate a chiedere ai protagonisti di quella cavalcata se non hanno vissuto lo stesso un sogno indimenticabile.