Dal ‘Bufalo’ Morelos al mago Tavernier: così i Rangers sognano in grande

by Francesco Pietrella

Il calcio è tornato a guardare il Blues di Glasgow con curiosità. Soprattutto dopo i quattro gol rifilati al Dortmund nei playoff di Europa League. Quattro schiaffi in faccia, forti, a casa loro, al Borussia di Reus, Malen e il baby Bellingham. Di quelli che ti svegliano da un incubo, mentre i Rangers vivono il sogno. Roba da cartolina sul comodino a vita. 

Crescita, sogni

Gerrard ha messo le basi, la famosa prima pietra che fu di San Pietro. Ha preso la squadra nel 2018 e l’ha portata a vincere di nuovo il titolo dopo gli anni in terza e seconda serie, poi ha scelto l’Aston Villa. Ora c’è Giovanni van Bronckhorst, uno che ha vinto una Champions con il Barça e 5 trofei da allenatore con il Feyenoord. I risultati fin qui sono ottimi. Al di là dei totem su cui ruota la squadra – Morelos, Aribo, Tavernier – a gennaio sono arrivati l’ex Atalanta Diallo e Ramsey, ma raccontiamo le star di Ibrox, il fortino da battaglia.

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Il ‘Bufalo’ Morelos

«Bufalo» per l’irruenza, l’aggressività, l’indole da duro sempre e ovunque, al Celtic Park o in giro per l’Europa. Di sicuro a Dortmund, dove ha steso il Borussia con gol e assist. Alfredo Morelos è già un giocatore cult. Uno di quelli che mette pressione, ti insegue, ti parla nell’orecchio. Magari ti dice che sei scarso e poi ti ruba il pallone. Quest’anno ha segnato 19 gol in 42 partite, ma fino a due stagioni fa era «ingestibile». Parola di Gerrard, il primo a dargli fiducia ma al tempo stesso anche a strigliarlo. Marzo 2019, derby con il Celtic, Morelos cede a una provocazione di Scott Brown e gli rifila una gomitata a palla lontana. Rosso diretto. Steve-G, a fine gara, dice che Alfredo «è indifendibile». Sarà multato.

Dalla Finlandia alla Scozia

Da quando gioca ai Rangers ha preso 56 cartellini gialli, 16 nel 2018/19. Bufalo non per caso: «Mi chiamano così per come difendo il pallone». Giocatore imperioso. Prima di far bene in Scozia si è fatto un paio d’anni a Helsinki. Ha sofferto il clima e la famiglia lontana: «I miei genitori non sono mai venuti. Troppo freddo. Tornavo in Colombia ogni settimana». Nonostante le difficoltà, però, segna 46 gol e vince 2 trofei. I Rangers l’hanno preso per un milione di sterline, ora ne vale una ventina. Se è cresciuto così tanto lo deve a Gerrard: «Stava penalizzando solo se stesso, alla fine ha capito». E van Bronckhorst, ora, si ritrova tra le mani una pepita d’oro pura. Il ‘Bufalo’ ha messo la testa a posto e pensa solo a far gol. L’Europa è il prato dove corre libero: nel 2019/20 ha segnato 14 gol in 17 partite, preliminari compresi. Il primo giocatore a buttarla dentro così tante volte prima di Natale. Lo score europeo dice 33 squilli in 63 match. Le big prendono appunti. 

Tavernier, il terzino bomber dei Rangers

Quando gli chiedono qual è la sfida più difficile non parla di calcio, di terzini o di grandi stadi, ma guarda in casa sua: «Ho paura di non riuscire a educare i miei figli come vorrei». Del resto i suoi genitori sono stati un esempio, mamma casalinga e papà camionista. Lo fa tuttora, giorno e notte, pioggia e vento, come Sylvester Stallone in Over the Top. James Tavernier ha ripreso la sua semplicità. Ha trent’anni, fa il terzino destro e segna più degli attaccanti.

Compiti, storia e matematica

Quest’anno ha sfornato 18 reti e 17 assist in 56 partite, di cui 13 in Europa League dove gli scozzesi hanno raggiunto la finale contro il Francoforte. La stagione scorsa ha è arrivato a 16 passaggi vincenti e 19 gol. Diciannove. Da terzino. Parentesi: il campionato scozzese si conosce, da quasi quarant’anni vincono solo Celtic e Rangers. L’ultimo club ad alzare un trofeo prima di loro è stato l’Aberdeen di Alex Ferguson nel 1985, non ancora Sir. Tavernier, però, è un sprinter a tutta fascia incontenibile, oro di Gerrard per tre anni. Inglese di Bradford, snobbato dal Newcastle, gioca in Scozia dal 2015 e fin qui ha dettato legge: 73 gol e 104 assist in 326 partite. James si ispira a Roberto Carlos e alle punizioni di Beckham. Quando David infilava la Grecia con un free nick al 90’ era nelle giovanili del Leeds. Per il resto è un tipo casa-campo: qualche tempo fa ha detto che la cosa più importante, in famiglia, è fare i compiti insieme ai figli. «Una volta ho stampato più di 200 pagine di testo. Matematica, storia, letteratura. Ci siamo divertiti». L’unica persona al mondo che ride facendo i compiti. Cosa non si fa per i figli, e per educarli come i suoi hanno fatto con lui.