Con Hojlund in Danimarca c’è un nuovo cavallo pazzo

by Redazione Cronache
Hojulund

Giovedì scorso, la Danimarca ha battuto 3-1 la Finlandia in casa, al Parken di Copenhagen, dove – sempre contro i finlandesi – a giugno 2021 crollò in campo Eriksen. Ma l’eroe stavolta è Rasmus Hojlund, il 20enne attaccante dell’Atalanta autore di una tripletta. E non è tutto, perché domenica la Danimarca ha giocato in casa del Kazakistan e perso 3-2 una gara che conduceva 2-0 fino al 70’ per merito – ancora – di Rasmus Højlund e della sua doppietta. Due partite da titolare, 5 gol. Una tripletta all’esordio con la Danimarca mancava dal 1983. Ci riuscì Michael Laudrup, che però non giocò l’Europeo 1992 (a differenza del fratello Brian) che la Danish Dynamite riuscì a vincere a sorpresa. In rosa c’era invece Morten Bruun, che ora fa l’opinionista e ha esclamato: «Højlund è il nuovo Preben Elkjær». Del resto, Il Sindaco o Cavallo Pazzo a seconda delle occasioni, eroe dello scudetto del Verona nel 1985, è nato a Copenhagen come Højlund, che ha come idolo Cristiano Ronaldo e simpatizza per il Manchester United. Pensa che derby scandinavo sarebbe, nella città del suo quasi omonimo Erling Haaland

 

La Danimarca ha problemi in attacco

Nicolai Jørgensen è svincolato, e perdipiù sbagliò il rigore decisivo agli ottavi del Mondiale 2018, contro la Croazia. Yussuf Yurari Poulsen fatica ad andare in doppia cifra a Lipsia (dove non è più titolare) e sempre al Mondiale 2018 causò due rigori in due gare di fila. Martin Braithwaite non gioca una partita intera dal 7 luglio 2021, a Wembley, quando la Danimarca perse la semifinale di Euro 2020 con l’Inghilterra nonostante la punizione di Damsgaard che come Jørgensen, Poulsen e Braithwaite s’è un po’ perso, tra Samp e Brentford. O ancora Kasper Dolberg: in quell’Europeo fece doppietta al Galles agli ottavi e gol ai quarti alla Repubblica Ceca di Schick. Sembrava che la Danimarca avesse finalmente trovato il suo centravanti. Ma il rendimento di Dolberg, certamente per colpa del diabete di tipo 1, è altalenante: un solo gol in 17 partite tra Siviglia e Hofffenheim finora, e ha perso la Nazionale. C’è chi non ha rispettato le attese (Viktor Fischer), chi è giovane (Daramy), chi è tornato tra i convocati dopo due anni (Ingvartsen) e chi non dà certezze (Wind, o Cornelius, l’ex Atalanta e Trabzonspor). Quindi sì, la Danimarca ha un bel problema in attacco.

 

Højlund, latticello e cricket

Per un ex atalantino che stecca (Cornelius), un atalantino brilla. È Rasmus Winther Højlund ed è nato il 4 febbraio 2003 a Copenhagen, siccome suo padre Anders è un ex prima punta e ha speso praticamente l’intera carriera nella capitale danese. Prima, all’IFS di Birkeröd, squadra giallonera della periferia nord di Copenhagen fondata nel 1917 da venditori di biciclette, sellai e dipendenti di un caseificio che offriva latticello (la parte acquosa del burro) ai calciatori. Poi, Anders Højlund ha giocato al B93, nel distretto di Østerbro a nord-est di Copenhagen, simile al Genoa perché nato nel 1893 come Cricket club. Nel 1998, il capitano del B93 è Kasper Hjulmand, un difensore che si ritirerà a 26 anni dopo 7 operazioni a un ginocchio e oggi è c.t. della Danimarca. Venticinque anni fa, Hjulmand diede il benvenuto in squadra ad Anders Højlund. Il 22 settembre scorso, Hjulmand ha fatto esordire in Nazionale il 19enne Rasmus Højlund, in una trasferta al Maksimir di Zagabria in Nations League. Dal papà al figlio. Ma senza Kelvin Yeboah, magari, niente sarebbe successo.

 

«Non gli hanno mai dato chances»

A gennaio 2022, Yeboah ha segnato 14 gol in 28 partite allo Sturm Graz, tra campionato e coppe, e il Genoa l’ha acquistato per 6,5 milioni di euro. Per sostituirlo, i bianconeri d’Austria prendono Rasmus Højlund, un 18enne attaccante che ha segnato 5 gol in 31 gare al Copenhagen, con cui ha debuttato a ottobre 2020. «Non gli hanno mai dato chances, tranne quando il tecnico Thorup era positivo al coronavirus – dirà suo padre Anders –, Rasmus ha fatto soli sei mesi in prima squadra. Lo Sturm Graz ci ha accolto a braccia aperte». L’ha confermato a Cronache l’allenatore di Højlund in Austria, Christian Ilzer. Il resto è storia: 12 gol in 21 partite, quindi l’arrivo all’Atalanta per 17 milioni di euro e gli 8 gol segnati finora da Rasmus Højlund nella sua prima stagione in Italia. Ora ha pure risolto il problema del centravanti della Nazionale danese. E comunque, i suoi fratellini Emil e Oscar, classe ‘05, cresciuti all’Hørsholm-Usserød IK come Rasmus, giocano nelle giovanili del Copenhagen. In caso di debutto, saranno i primi tre fratelli di sempre ad aver esordito al FCK.