L’allenatore-tifoso e il ritorno di Oyarzabal, perché la Real Sociedad non va sottovalutata

by Redazione Cronache
Real Sociedad

Stasera, la Real Sociedad quarta ne LaLiga gioca l’andata degli ottavi d’Europa League a Roma. Un mese fa, invece, era da poco online il documentario di 30 minuti sul recupero di Mikel Oyarzabal dalla rottura di un legamento crociato. Un infortunio subito ormai quasi un anno fa. «Sto bene e sono tornato», ha detto a Marca il 25enne attaccante basco, capitano biancoblù, che non è l’unico pericolo per i giallorossi di Mourinho. Dal revitalizzato Sørloth (13 gol) al giovane Barrenetxea e l’ex romanista Umar Sadiq, che però è infortunato: rottura del crociato, come Oyarzabal. Lui non sfondò a La Spezia né a Roma, poi però fuori dall’Italia ha segnato 67 gol in tre anni tra Serbia e Spagna.

 

Real Sociedad, il re e il City

Delle tre province dei Paesi Baschi, la Bizkaia (quindi Bilbao) è forse la più famosa. Ma ci sono pure Vitoria-Gasteiz – la città del Deportivo Alavés, per capirci – e Gipuzkoa, la provincia di cui Donostia-San Sebastián è il capoluogo nonché provincia più piccola dell’intera Spagna. Donostia è il nome basco, San Sebastián in spagnolo. Qui il 7 settembre 1909 nasce la Real Sociedad. Real perché avallata dal re, Alfonso XIII, Sociedad perché è un circolo, che in realtà esisteva dal 1904 come San Sebastián Recreation Club, ma principalmente praticava tennis e atletica. Quando nel 1929 nasce LaLiga, la Real Sociedad è tra i membri fondatori: ammessa d’ufficio come il Barça, il Real Madrid e i cugini dell’Athletic Bilbao, cioè tutti quelli che avevano vinto almeno una volta la Copa del Rey. La Real Sociedad ne aveva vinta solo una – 1909, al primo anno di vita – e ne vincerà altre due, nell’87 e nel 2020. La prima ai rigori con l’Atlético Madrid di Luis Aragonés: in campo ci sono Jesús María Zamora (che gioca l’intera carriera con la Real Sociedad e vince due volte LaLiga, 1981 e ’82, la prima volta grazie a un suo gol decisivo) e Aitor Begiristain, detto Txiki, che è stato il d.s. del Barcellona dal 2003 al 2010 e dal 2012 lavora al Manchester City, dove ha ritrovato Pep Guardiola. La seconda Copa del Rey arriva nel 2020, e l’eroe stavolta si chiama Mikel Oyarzabal.

 

Oyarzabal e Alguacil

Mikel Oyarzabal Ugarte è nato nei Paesi Baschi nell’aprile 1997, sempre a Gipuzkoa ma a Eibar invece che a San Sebastián. Inizia a giocare proprio all’Eibar poi a 14 anni passa alla Real Sociedad. Trascorre un anno all’Eibar (2013/14) e quando torna ai biancoblù, Txuri-urdin in basco, resta. David Moyes lo fa debuttare in campionato a ottobre 2015. In attacco ci sono Jonathas (ex Brescia, Pescara e Latina tra l’altro), il portoghese Bruma, il messicano Carlos Vela e Imanol Agirretxe, un altro che alla Real Sociedad ha dedicato l’intera carriera: 14 anni, 381 partite e 107 gol tra prima squadra e giovanili. A partire dall’estate 2016, poi, Mikel Oyarzabal è titolare fisso. Finora, ha giocato coi grandi della Real Sociedad 281 gare, condite da 81 gol e 50 assist. Ha 25 anni e un rendimento sensibilmente migliorato quando un altro Imanol ha iniziato ad allenare i biancoblù.

Si chiama Imanol Alguacil Barrenetxea, ha 51 anni ed è un ex difensore che iniziò qui e a marzo 2018 ha preso il posto dell’esonerato Eusebio Sacristán. Già allenatore di giovanili e squadra B, Alguacil ha concluso la stagione e nel 2019/20 s’è guadagnato la conferma: sesto posto in Liga, la valorizzazione di Martin Ødegaard, i 16 gol dello svedese Alexander Isak e la finale di Coppa del Re raggiunta con 8 vittorie di fila, tra cui un memorabile 3-4 in casa del Real Madrid, ai quarti. Ma soprattutto, spesso e volentieri si atteggia come un vero e proprio tifoso della squadra.

Campioni per 14 giorni

La finale di Copa del Rey è prevista il 18 aprile 2020 ma si rimanda, causa pandemia di Covid-19. Quasi un anno dopo, la sera del 3 aprile 2021, a Siviglia, in uno stadio vuoto da 60mila posti, c’è il derby. La Real Sociedad di Alguacil contro l’Athletic Bilbao (che ha vinto 23 volte il trofeo) in una gara bruttina – tesa tipo la Final del siglo 2018 tra Boca e il River di Marcelo Gallardo – e decisa da un calcio di rigore di Mikel Oyarzabal al 63’, il 23enne capitano dei biancoblù dove gioca da quando ne aveva 14. Tutto paradossale: la Real Sociedad è campionessa “solo” per 14 giorni perché due settimane dopo c’è la finale della Copa 2021 e l’Athletic Bilbao perde pure questa, col Barcellona. La Real Sociedad ha atteso 34 anni e ora alza la Coppa. Quanto a Imanol Alguacil, a cui avevano già ceduto Ødegaard, saluterà lo svedese Isak ma ha raggiunto un 6° e un 5° posto in campionato l’anno scorso grazie pure ai 15 gol di Mikel Oyarzabal, più di quanti ne avesse mai segnati. Magia.