Riccardo Gagno si racconta dopo il gol: «Io, Tonali, Del Piero e quel canestro a Modena»

by Francesco Pietrella
Riccardo Gagno

Il fair play prima di tutto. Riccardo Gagno ci interrompe al primo ‘bravo’. «I complimenti dopo. Il mio gol ha fatto il giro d’Italia, è vero, ma fatemi dire due parole su Gian Maria Rossi». Il portiere dell’Imolese beffato da un rinvio di ottanta metri all’ultimo secondo, da porta a porta, oltretutto da un collega con il numero uno: «Ha fatto miracoli tutta la partita, è uno dei migliori della categoria, negli ultimi due anni ha salvato l’Imolese ai playout. Gli errori fanno parte del gioco. Se avessi preso un gol così avrei rosicato fino al 2025, per questo gli sono vicino. È forte, si rialzerà». E chiude così. 

Scherzi e battute

Riccardo, 24 anni, è diventato ‘famoso’ all’improvviso. Sabato ha regalato tre punti fondamentali al Modena calciando la palla lunga. Lui che di mestiere fa il portiere. «Dopo il rinvio sentivo i compagni borbottare, volevano la palla corta, poi si sono fatti 80 metri di campo per abbracciarmi. Nello spogliatoio sono volate pacche sulla spalla, battute, bottigliette d’acqua, scherzi di ogni tipo. Non ci credeva nessuno». Neanche lui. «Non è finita però, ora testa a Gubbio».

Il quadro di Del Piero

Il match ball per la promozione. Al Modena basta una vittoria per tornare in Serie B dopo 7 anni. I ragazzi di Tesser hanno 84 punti e sognano. «Il destino ci ha dato una mano, ma dobbiamo restare concentrati». Riccardo sorride e si guarda indietro. Il background gli è servito. Da ragazzino Riccardo Gagno giocava in attacco e impazziva per Del Piero: «A casa ho la sua maglia autografata incastonata in un quadro. Ho iniziato a 6 anni, mi piaceva fare gol, ma mi hanno spostato tra i pali perché ero il più alto. Ogni tanto mi facevano fare qualche partita fuori per strapparmi un sorriso, poi mi sono abituato». 

Rigori e scommesse

Parlantina svelta e telefono in tilt: «Mi sono arrivati decine di messaggiracconta a CronacheSpero di scorrere i direct su Instagram e trovare i complimenti del mio idolo Buffon». E se la ride. Come a inizio partita, quando Edoardo Duca si è avvicinato in silenzio. «Mi ha detto ‘fidati, pari un rigore e andiamo in B. Il rigore c’è stato sul serio, ma hanno segnato, quindi dovevo rifarmi». Tra l’altro sui penalty Riccardo Gagno non è male: «Ad agosto 2017 ho debuttato in B con il Brescia parando un rigore a Castaldo». Lo score dice 12 tiri dal dischetto neutralizzati tra primavera e professionismo. Due di questi quest’anno in Serie C: «Studio parecchio. Io e lo staff ci mettiamo lì e guardiamo i video dei rigoristi avversari per alcune ore». 

La gavetta in Serie D

Gagno ha iniziato a giocare in Serie D a Montebelluna, la squadra della sua città, trentamila abitanti in provincia di Treviso: «Ho esordito a 16 anni, poi sono andato a Brescia. L’annata in D è stata speciale, formativa, mi aiutato molto. Mi sono confrontato con ragazzi di trent’anni o con chi faceva altri lavori. Ho imparato cosa significa sbagliare in campo e a giocare con la pressione. Dopo le giovanili ho giochicchiato tra Grosseto e a Poggibonsi. Qui la società era in difficoltà, non pagavano gli stipendi. Io avevo solo 19 anni. Nel 2017 invece, a Mestre, abbiamo vinto il campionato in D. Il primo…». Non lo dice, è un po’ scaramantico, ma il riferimento al presente è chiaro: «Dobbiamo vincere e salire in B, punto. Non ci sono altre strade». Magari la Panini gli dedicherà una figurina speciale. Del resto l’azienda ha sede a Modena. «Sarebbe bello!»

Con Tonali sull’autobus

Il sogno è sfidare l’amico Tonali in Serie A, conosciuto a Brescia. «Abbiamo esordito insieme contro l’Avellino in B. Io avevo vent’anni, lui 17. È sempre stato un predestinato. In estate siamo andati in vacanza insieme sul Lago di Garda, mentre da ragazzi ricordo grandi passeggiate o giri infiniti al centro commerciale. Prendevamo l’autobus e ce ne stavamo ore seduti in fondo a chiacchierare, scherzare e ridere, parlando di musica e pallone. Ora io guardo le sue partite e lui le mie. Il 19 sarò a San Siro per il derby di Coppa Italia. E in estate ci siamo sfidati anche in amichevole, Milan-Modena 5-0. Non ha segnato…» racconta il portiere Riccardo Gagno.

Riccardo Gagno e quel canestro allo stadio

Ormai Riccardo si sente a casa. Più di 90 partite a Modena dal 2019 a oggi, quest’anno ne ha disputate 34 subendo solo 24 gol. Con 16 clean sheet.  Al ‘Braglia’ gli hanno perfino ‘regalato’ un canestro: «Io, Tremolada, Di Paola, Silvestri e tanti altri siamo appassionati di basket, ogni tanto giochiamo. Sono fissato con l’Nba, quando non ho impegni cerco di stare sveglio per vedermi le partite. Non importa se faccio le tre. Kobe Bryant e Michael Jordan restano le mie due stelle polari». Esempi da seguire. Come Buffon o Del Piero. Un po’ portiere e un po’ attaccante: «Ho buttato la palla in avanti e pensato ‘come va, va’. Ed è andata bene. Non avevo mai segnato dal rinvio dal fondo». Hero. Just for one day. Quello giusto.