Rico Lewis, da una palestra di arti marziali a più giovane marcatore della Champions

by Matteo Lignelli
Rico Lewis

Premessa: il Manchester City è sceso in campo mercoledì 2 novembre contro il Siviglia già certo del primo posto del gruppo G di Champions League, con 11 punti conquistati nelle prime cinque partite. Da qui la scelta di Pep Guardiola di dare abbondante spazio alle secondo linee, con Haaland fuori perché non era al meglio e De Bruyne tenuto in panchina. Tra loro, Rico Lewis, terzino di quasi 18 anni (li compirà il 21 novembre), alto un metro e 70 con la testa piena di riccioli che può giocare su entrambe le fasce (e volendo a centrocampo), che ha fatto il suo debutto dal primo minuto. Finora, infatti, Guardiola gli aveva concesso soltanto qualche spezzone di gara tra Premier e Europa.

Rico Lewis e quel record soffiato a Benzema

La trama di questa storia prende una piega del tutto inaspettata al minuto 52 quando Julian Alvarez sbircia il taglio dentro l’area del ragazzino coi riccioli, che aveva iniziato la partita da terzino destro, e lo serve. A quel punto Lewis, con tutta la forza che ha in corpo, segna l’1-1 battendo il portiere Bono sul proprio palo. Ed eccoci arrivati alla conclusione: sotto la pioggia di Manchester il City vince 3-1 e Rico Lewis diventa, a 17 anni e 346 giorni, il giocatore più giovane nella storia della Champions League a segnare alla prima da titolare. Un record sfilato a Karim Benzema, che all’epoca era solo 6 giorni più anziano.

Arti marziali? No grazie

La storia di Lewis è simile a quella di altri predestinati. Toccherà a lui trasformala davvero in qualcosa di grande. Di certo, visto che è entrato a otto anni nel vivaio del Manchester City, rappresenta un’altra occasione di riscatto per l’Academy del club inglese, spesso criticata, ma che negli ultimi anni ha mostrato segnali incoraggianti. A partire dalla crescita di Phil Foden. Rico è entrato a 15 anni a far parte della squadra Under 18, diventandone capitano la scorsa stagione quando ha vinto il titolo nazionale di categoria. Il terzo consecutivo. Nel settore giovanile gioca anche sua sorella Sacha: a quanto pare nessuno dei due ha seguito la carriera di papà Rick, due volte campione inglese di Muay thai. Fin da piccoli li ha cresciuti nella sua palestra nella vicina Bury, però hanno scelto il calcio.

Obiettivi: imparare da Cancelo

«Fin dal primo allenamento ho intuito che Lewis aveva qualcosa di speciale. È troppo intelligente, capisce sempre tutto al volo» ha commentato Guardiola a fine partita. Oltre a questo, Rico è molto bravo nel supportare l’attacco. Dove arriverà, lo vedremo. Di certo è un ragazzo sveglio e ha già capito da chi prendere ispirazione: ormai da tempo, in allenamento, studia Joao Cancelo. Contro il Siviglia è stato proprio lui a dargli il cambio all’85’, segnali dal futuro?