Road to Berlino: Lionel Messi e Carlos Tevez

by Redazione Cronache



messi_tevez_giugno_2015_CDS Il calcio è lo sport di squadra per eccellenza, in cui la armonia che si crea nello spogliatoio, costruita spesso con anni di fatiche condivise, e più raramente in un breve, magico lasso di tempo, il sincronismo degli interpreti, la volontà di raggiungere un obiettivo comune e il sentirsi parte integrante di un gruppo, lo rendono il gioco dall’ esito più imprevedibile e imponderabile.

Il Barcellona ha ritrovato questo spirito nell’ultimo anno, specialmente nella seconda metà, dopo aver perso la chiave di lettura giusta che gli aveva permesso di entrare negli annali, mentre la Juventus è il risultato di un progetto partito anni fa e realizzatosi appieno quest’anno. Ma lo sanno tutti: spirito, voglia di vincere, determinazione, impegni e sacrifici sono basilari e necessari ma certamente non sufficienti. Non sufficienti a vincere i trofei. Non sufficienti ad alzare una Champions League.

Ci vogliono i campioni, ci vogliono i singoli e le loro giocate, ci vuole la fantasia e l’imprevedibilità propria dei fuoriclasse. Ogni squadra, per quanto completa e omogenea possa essere avrà sempre un punto di riferimento, un’ancora di salvezza, un jolly da utilizzare quando le cose non vanno, un leader che trascini i suoi compagni e in grado di fare più del proprio undicesimo quando la situazione o richiede, e spesso anche quando non ci sarebbe la necessità.

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Messi e Tevez rappresentano nel modo migliore l’incarnazione di questo concetto, in grado di spostare drasticamente gli equilibri e le sorti di un match. Fare un confronto tra i due attaccanti argentini sarebbe irriverente nei confronti di Carlitos, che nella sua carriera ha giocato, segnato e vinto (Champions compresa), ma mai per una vita intera nella squadra più forte del momento, e poi, diciamocelo, nemmeno lui si avvicina al talento infinito di Leo. Ma qui non i parla di Play Station, di valore assoluto del giocatore o di una classifica singola. No.

Si parla dell’incidenza che i due giocatori hanno avuto, hanno, a avranno stasera sull’ esito del match e sul rendimento della propria squadra. La capacità di Tevez di portarsi dietro tutti i dieci compagni, di infondergli una cattiveria agonistica quasi famelica, di agire da magnete e creare un’unione rara, l’abbiamo notata tutti. Sono ormai anni che la sta mostrando a tutto il panorama mondiale, nostrano in primis. Per Messi è diverso: lui è l’essenza del calcio, e come tale si comporta e agisce, in campo e fuori. Poche, pochissime parole a giornalisti, compagni, avversari, direttori di gara, poca attitudine nel coinvolgere empaticamente i suoi, ma una supremazia tale da trasmettere un senso di sicurezza alla squadra da avvertire dall’ esterno.

Carlos Tevez

Barcellona e Juventus sono molto molto di più che questi due straordinari fenomeni, e probabilmente sarebbero arrivate in finale anche con l’assenza dei loro due uomini più rappresentativi. Loro si conoscono bene, hanno giocato insieme in nazionale e probabilmente lo faranno ancora: sanno benissimo il pericolo che stanno per affrontare perchè per una volta si incontreranno con maglie di colore diverso.

Immagino il saluto pre-gara: un abbraccio, un sorriso, una semplice stretta di mano? Poi avranno altro a cui pensare.