Roma, Pastore: «Non ho mai pensato di voler diventare il numero uno»

by Redazione Cronache

Javier Pastore, trequartista della Roma, ha parlato a TyC Sports, facendo un bilancio della sua carriera e della sua esperienza in giallorosso.

CARRIERA – «Gioco al calcio come l’ho sempre fatto quando ero bambino, pensando a divertirmi. Non ho mai avuto la mentalità per essere il numero uno. Mi hanno chiesto di aiutare di più in fase difensiva, ho sempre cercato di migliorare i miei punti di forza per nascondere i miei difetti. Credo di averlo fatto bene».

LITIGI – «No mai, tanto meno con i compagni o i tecnici. Ci sono 11 giocatori in campo, ciascuno ha il suo ruolo e aiuta per quello che può. Io agli altri non chiedo niente in fase offensiva, solo che mi diano la palla».

TOTTI – «A Roma è unico, è quello che è Maradona per il resto del mondo. Ha fatto cose incredibili, occupa un posto speciale e non mi piacerebbe essere paragonato a lui perché non mi sento alla sua altezza».

PSG – «Sono cresciuto molto. Ho giocato con alcuni idoli, con punti di riferimento a livello mondiale, è stato bello poter dividere lo spogliatoio con tanti giocatori di questo livello e aver giocato per sette anni in un club così. Sono stato il primo ad arrivare con la nuova proprietà nel 2011 e ho visto quanto è cresciuto. Ci sono stati tanti cambiamenti, sempre all’insegna del miglioramento».

NEYMAR – «Vuole essere il numero uno e ne ha le possibilità, si allena molto. Può vincere qualsiasi partita da solo, se sta bene. Avrebbe potuto dare molto di più di quello che ha fatto. Ognuno deve trovarsi nel momento giusto in una squadra che ti può aiutare a fare il salto di qualità, che non è facile: stiamo parlando di arrivare al livello di Messi e Cristiano. Però le potenzialità le ha».