Roma, Santon: «Il rapporto con Fonseca, la difesa a 3 e i tifosi…»

by Redazione Cronache

La Roma continua ad intrattenere i suoi tifosi anche in tempi di quarantena. Sul profilo Instagram del club oggi è stato intervistato Davide Santon. Il calciatore ha risposto ad alcune domande riguardanti la situazione che sta vivendo, legata al Coronavirus, al rapporto con Fonseca e i compagni di squadra e un bilancio della stagione finora:

SULLA QUARANTENA – «Mi ritengo fortunato, ho un bel giardino e passo del tempo fuori. Sono con mia moglie e sto bene. Abbiamo tempo da passare insieme.È un bene fino ad un certo punto, quand’è che riaprono le scuole? (ride, ndr). È bello passare del tempo insieme. Questo periodo ha anche un po’ di positività, stiamo più insieme visto che durante l’anno non ne abbiamo l’opportunità. Sento parecchia gente, anche alcuni dell’Inter. Noi siamo fortunati rispetto a loro, là ci sono stati molti più casi. Pensare che ci sono tante migliaia di persone che stanno così è dura. Speriamo che questo periodo possa passare, perché cosi non si può andare avanti».

SUL RITMO PARTITA – «Stiamo cercando di mantenere il fitness abbastanza alto. Abbiamo allenamenti intensi, anche la bici da 50 minuti ad un’ora. Sono tosti. Certo poi correre sul campo è diverso. Non so in quali date si possa parlare. Diventa una pre-season, 3-4 settimane di allenamento intenso per poter tornare in forma discreta».

DIFESA A 3 – «Abbiamo giocato un paio di volte a 3, mi piace. Poi dipende sempre contro chi giochi. E’ un sistema di gioco dove potrei coprire più ruoli. È un sistema di gioco che mi piace».

SU FONSECA – «È bello perché è un rapporto sincero. Mi dice quello che pensa, quello che devo migliorare, quello che ho fatto bene. Mi piace l’onestà, lo deve essere con i giocatori. Ha un buon rapporto con me, parliamo spesso. Parlando inglese ci capiamo. Riusciamo ad avere un buon feeling».

SUI TATUAGGI – «Ne ho tanti. Mi sono tatuato tutto il braccio, mi sembra 10-11, ma ho perso il conto. Hanno il loro significato, tipo il primo scudetto con l’Inter, poi la Champions. Poi ho significati della famiglia, la data di nascita di mio fratello, il nome di mia figlia sul petto, la lettera di mia moglie. Fare tatuaggi che non hanno significato non mi piace tantissimo. Anche i tribali sono bellissimi da vedere».

BILANCIO STAGIONE – «Discreto perché durante la stagione abbiamo buttato via parecchi punti. Per questo siamo in quella posizione. Di obiettivi ce ne sono ancora. Siamo agli ottavi di Europa League, quindi è un traguardo importante. Siamo quinti in campionato a tre punti dall’Atalanta che ha una partita in meno. Possiamo competere per i primi quattro posti. Si spera che nei prossimi anni o da quest’anno si possa vincere qualche titolo. La voglia è quella. Qualcosa voglio vincere con la Roma».

SULLA CONTINUITÀ – «Sono contento perchè la stagione non è iniziata benissimo. È stato un inizio un po’ così e così, con voci di mercato che dicevano che sarei andato via. La mia volontà è stata sempre quella di rimanere a Roma. Sto bene. Nella squadra mi sento a casa. Non ho mai avuto motivo per andare via, poi con il lavoro mi sono preso qualche soddisfazione. Mi ritengo soddisfatto, ma c’è sempre da migliorare e lavorare. Ci sono partite che vanno bene o male».

SUL DERBY – «Mi esalto. Ogni volta che entro in campo in un derby mi viene emozione. Quando entriamo in campo ti guardi intorno, c’era un’atmosfera allo stadio che non ho mai provato all’ultimo derby. Correndo sul campo avevo la pelle d’oca. Lì non hai bisogno di preparare una partita, le motivazioni vengono da sole. È stata una cosa unica. Giocare il derby è sempre fantastico. Ce ne sono state tante di emozioni. Come contro il Mancheter United a San Siro, c’erano 90mila persone. AvevO contro Ronaldo e ci giocavo alla PlayStation qualche mese prima. Nel derby di quest’anno ho avuto una cosa particolare».

SU MESSI E RONALDO – «Li ho affrontati entrambi quelli che si sono scambiati i Palloni d’Oro. Ronaldo e Messi. Ronaldo ce l’avevo davanti ed è stato uno dei più difficili. Per me è più difficile affrontare uno più rapido nei primi passi. Messi è imprendibile per tutti e pure Ronaldo (ride, ndr)».

SUGLI IDOLI – «Ho avuto una carriera strana. Sono partito attaccante. Quando ero piccolino mi ispiravo molto a Sheva, Van Basten. Poi cambiando è arrivato Maicon, è stato uno dei più forti, era formidabile. Poi mi ispiravo anche a Kaka».

AI TIFOSI – «Tenete duro che passeremo anche questa. È un momento difficile ma tutti insieme ce la possiamo fare. Vinceremo qualcosa insieme perchè lo voglio veramente tanto».