Ryan Giggs, l’abitudine al successo

by Redazione Cronache

di Andrea Sperti 

47 anni di successi. La vita di Ryan Giggs è stata piena di vittorie, di record e di trofei da alzare, alcuni di questi anche da capitano di una delle squadre più forti del mondo.

Parli di Ryan e l’unica immagine che ti viene in mente è quella di lui con la maglia del Manchester United. Il gallese, oggi 47 anni, ne ha vissuti ben 24 con addosso quei colori ed anche 2 da assistente allenatore.

Ryan ha vinto tutto quello che c’era da vincere e lo ha fatto da trascinatore, da leader in campo e fuori, sebbene sul rettangolo verde si vedesse solo il suo smisurato talento.

Il classe ’73 ha segnato il gol più veloce nella storia dei Red Devils, dopo appena 15 secondi contro il Southampton, e nel 2011 è stato eletto “Miglior giocatore della storia del Manchester United”, arrivando prima di mostri sacri come Best, Cantona e Beckham. Nessuno ha indossato quella maglia più di lui sia in Premier che nelle competizioni europee.

Ryan, inoltre, è stato uno dei pochissimi giocatori a superare le 1000 presenze tra i professionisti, dimostrando anche un’integrità fisica invidiabile, oltre che una condizione sempre ottimale, per via di una cura quasi maniacale del suo corpo, e con 37 trofei conquistati è il calciatore più vincente nella storia del calcio inglese.

La sua vita, però, non è stata sempre rose e fiori. Fino a 16 anni, infatti, il suo cognome era Wilson, ma l’assenza del padre ed il rapporto conflittuale con lui, hanno fatto sì che Ryan decidesse di prendere il cognome della madre e di diventare a tutti gli effetti un Giggs.

Adesso l’ex centrocampista guida la Nazionale gallese e sogna di portarla più in alto possibile, provando a fare di meglio rispetto a quando in campo scendeva lui, sebbene a quei tempi il materiale tecnico fosse molto più scadente di adesso.

Da allenatore dovrà confermare quanto di buono fatto sul rettangolo verde e non sarà facile. Ma se sei abituato a vincere, difficilmente dimentichi come si fa.