La squadra fondata da 5 maturandi che ha sfiorato la promozione

by Alessandro Lunari

È finita la scuola e come ogni anno fra pochi giorni inizierà la maturità per migliaia di giovani studenti. Poco più di 12 mesi fa c’è stato chi, anziché concentrarsi solo ed esclusivamente sui libri, ha preferito studiare regolamenti, norme e compilare moduli per fondare una vera e propria squadra di calcio, l’ASD Virtus Romana Calcio.

 

Il sogno di 5 maturandi

Mattia, Tommaso, Elia, Francesco e Federico: i nomi dei 5 18enni che a fine maggio 2024 hanno dato vita al loro sogno partendo… da un bar. «È iniziato tutto un sabato sera: ci siamo trovati nel nostro solito bar in Porta Romana, il quartiere dove siamo cresciuti. Quasi per scherzo – ci racconta Mattia – uno di noi ha detto: ‘Ma perché non creiamo una nostra squadra?’. L’abbiamo preso sul serio».

4 di loro sono cresciuti nel settore giovanile della Calvairate e della Scarioni, due delle tante squadre di Milano. Dopo l’ultimo anno di Juniores, sarebbero dovuti salire in prima squadra, ma lo spettro delle tante panchine era dietro l’angolo: «Nessuno di noi voleva andare lì per non giocare. E quindi abbiamo iniziato a darci da fare». Concretamente.

 

«Ma perché tu e i tuoi amici non studiate?»

Per settimane girano fra notai, commercialisti ed avvocati. Senza alcun aiuto. Anziché preparare le materie d’esame, iniziano a studiare i regolamenti, a compilare i vari atti e statuti. Per la gioia dei genitori: «C’era mia mamma che passava le giornate ad urlarmi dietro: ‘Ma invece di andare dal notaio, perché non studi?’. La capisco però dai».

Con l’ombra della maturità e della scelta universitaria. Già, perché poi tutti e 5 hanno proseguito gli studi: «Uno fa Economia, un altro Comunicazione. Poi c’è chi ha scelto Giurisprudenza e così via: questa cosa ci ha aiutato perché sapevamo quale ruolo occupare nella nostra piccola società».

Da sogno a realtà. In breve tempo Mattia e i suoi amici danno forma e vita all’ASD Virtus Romana Calcio. Si occupano dell’iscrizione e dell’associazione FIGC come prima cosa. Poi passano alla formazione della rosa, molto più semplice: «Siamo riusciti ad arrivare a 25 ragazzi. Il bello è che siamo tutti amici e super giovani: siamo tutti U20 fra 2004 e 2005. C’è perfino un 2008».

 

Step by step: la Virtus Romana prende forma

Il passo successivo è stato quello di trovare il campo: dopo alcuni contatti, sono riusciti a trovare l’accordo con la Calvairate per l’affitto del terreno di gioco per partite ed allenamenti. D’altronde lì, sono di casa. Ma Mattia e i suoi amici non hanno lasciato nulla al caso: staff, telecronista, fotografi, social media manager. Hanno pensato a tutto, grazie ai molti ragazzi di 18-19 anni avvicinatisi al progetto. Per non parlare delle maglie e dello stemma: il bianco e l’amaranto a fare da contorno alla Porta del loro quartiere.

Nonostante l’età, la squadra – allenata dal mister di 23 anni – si è dimostrata super competitiva arrivando al 4° posto in campionato e giocandosi le chances di promozione in Seconda Categoria fino alla finale play-off. Il pareggio poi con Città di Cinisello ha spento ogni sogno di gloria, in virtù del miglior posizionamento in classifica in campionato. Ma la strada è stata tracciata. E in caso di mancata iscrizione da parte di qualche società, l’ASD Virtus Romana Calcio potrebbe essere anche ripescata.

 

Milano, una città in fermento

Questo è solo l’ultimo dei tanti progetti partiti di recente a Milano. Vi abbiamo già raccontato la storia del St. Ambroeus o quello della Milano Football Cup e dell’Artemide FC. Mattia e i suoi amici sono partiti con le stesse idee: «Abbiamo conosciuto i ragazzi di entrambe le realtà. Ci hanno saputo dare diversi consigli».

Come loro, anche l’ASD Virtus Romana Calcio ha un progetto di carattere sociale: «Vogliamo creare una forte comunità di quartiere. Quest’anno abbiamo gettato le basi e contattato diversi enti della nostra zona. Faremo volontariato per aiutare le persone in difficoltà la notte o bambini che vivono situazioni difficili mettendo a disposizione il nostro campo. La Virtus deve diventare un punto di riferimento per il quartiere e le famiglie». E allora sì, tutto ciò vale come, se non più di un 100 all’esame.