Tre club di Serie A «sono pronti» con le seconde squadre

by Alessandro Lunari

«La prima domanda che ho fatto è stata questa: ‘Perché una sola società ha la seconda squadra?’». Lorenzo Casini, presidente della Lega Serie A, al convegno Next Gen Day a Torino, ha svelato una riforma basata sulla Juventus Next Gen.

Infatti, «dopo aver accolto le critiche relative ai costi, ho chiesto alla Juventus un report di migliorie necessarie al progetto». Soprattutto, rielaborare il problema dei costi. Come denunciato da Andrea Agnelli, «partecipiamo alle assemblee senza diritto di voto. La Juventus arriva, paga più degli altri e non può parlare».

Agnelli, al Next Gen Day, ha illustrato pro e contro: «L’Italia ha circa 450 prestiti, l’Inghilterra 150 e gli altri 30, perché noi e l’Inghilterra non abbiamo le seconde squadre. Con le seconde squadre i migliori si tengono, si formano e arrivano. Però mi chiedo: ad oggi, se la seconda retrocede, scompare. Bene, dove li metto i giocatori a quel punto? Li sciolgo nell’acido?».

Una provocazione che mostra alcuni problemi strutturali del progetto attuale. Prima di tutto le spese, con le parole di Valentino Angeloni, responsabile del settore giovanile della Fiorentina a confermarlo: «Le squadre B sono utili perché il campionato di Serie C è un campionato formativo, ma i costi sono altissimi».

Come spiegato da Angeloni, «le squadre B creano delle problematiche: serve uno stadio dedicato, solo per iscrivere la squadra servono 1 milione e 300mila euro a fondo perduto. Poi ci sono gli staff… è un costo di 6/7 milioni in totale. Si tratta di un impegno considerevole».

Parole giustificate da Casini: «Si pensa ancora a una Serie A ricca, ma ci sono squadre che quest’anno hanno dovuto scegliere se mantenere un centro sportivo all’altezza o se continuare ad avere una squadra femminile».

Ma Casini ha pure annunciato che «ci sono 3 o 4 squadre pronte a iniziare, a condizioni diverse. Tra i problemi c’è il tema dei prestiti: ci sono club che ne hanno un numero alto, e con le regole FIFA che dovranno essere rispettate entro il 2025, la seconda squadra può essere utile».

E se Miretti si è raccontato orgoglioso di aver indossato tutte le maglie della Juventus, Agnelli ha chiarito che con lo stato attuale dei costi per le seconde squadre, «i Miretti o i Fagioli sono costati da progetto 15 milioni di euro in totale e poi gli devo fare un contratto 5 volte più oneroso».

Mancano le infrastrutture, pesano i costi, sono da definire le regole: la Fiorentina sta creando il Viola Park, il nuovo centro sportivo più grande d’Italia, dove però la seconda squadra non potrebbe giocare. Agnelli: «Il progetto è sostenibile solo quando va a regime con i costi della prima squadra».