Sensini: «Vi dico cosa c’è in Federico di Enrico Chiesa»

by Redazione Cronache

Nel giorno del 21esimo anniversario della vittoria della Coppa Uefa con il Parma, l’ex difensore gialloblu e oggi direttore sportivo del Newell’s Old Boys, Nestor Sensini, è intervenuto a Sky Sport.

RICORDI – «Vedere queste immagini fa sempre piacere perché sono stati momenti felici. Quel Parma era forte e già aveva costruito qualcosa prima di quella Coppa UEFA. Non è semplice per una società che non ha la storia di altre squadre, eppure avevamo una rosa importante. Arrivammo quarti in campionato, ma ricordo una partita in cui stavamo vincendo a Milano ma poi vinse il Milan e lì cambiò qualcosa. Poi non riuscimmo a tenere il passo di chi era davanti a noi e ci concentrammo sulle coppe».

MESSI – «Tornerà al Newell’s (il club dove è cresciuto, ndr)? Lo stiamo aspettando. Andò via quando aveva 12 anni. Noi da tifosi lo attendiamo, sarebbe qualcosa di inimmaginabile, spero che succeda e che io sia ancora qui. È molto attaccato a questa squadra, ma non so ancora nulla».

RITUALI – «Crespo portava in ritiro un borsone e portava una roulette, così giocavamo tutti insieme dopo cena. Hernan si segnava tutto su un foglietto, allora Asprilla un bel giorno prese quel pezzo di carta, lo mangiò e disse: ‘Nessuno deve più niente’. Quando stava bene era un giocatore difficilissimo da marcare».

I CHIESA – «Rivedo tanto Enrico Chiesa in suo figlio Federico quando fa quella finta a rientrare, poi calcia con facilità come il padre. Era un giocatore a cui non si poteva dare un metro, perché era formidabile, un grandissimo».

MALESANI – «Quando arrivò a Parma cambiò la difesa: passammo dalla difesa a tre a quella a quattro e all’inizio non fu per niente facile, ma lui nonostante tutto portava avanti le sue idee. A fine allenamento rimaneva con me, Cannavaro, Thuram e Sartor per spiegarci che non dovevamo retrocedere quando gli avversari avevano la palla».