La ripresa del campionato resta un Cubo di Rubik difficile da risolvere. La Lega di Serie A è spaccata in due fazioni, tra chi vuole tornare in campo e chi invece chiede più rispetto e cautela per la situazione di emergenza. Qui di seguito i principali motivi, burocratici e non, che rendono difficile la ripresa del campionato – fonte La Gazzetta dello Sport.
ALLENAMENTI – Per chiudere entro il 30 giugno si dovrebbero riprendere gli allenamenti dopo metà aprile, e molti giocatori sono andati via dall’Italia.
INFORTUNI – Riprendere a giocare a maggio costringe i club ad una gara ogni tre giorni, con il rischio di infortuni per giocatori sotto stress agonistico.
FIFA – Il primo dei problemi burocratici. Se la data di chiusura della Serie A dovesse slittare a luglio, servirà un permesso della Fifa per prolungare i contratti dei giocatori in scadenza al 30 giugno.
BILANCI – Sempre in caso di prolungamento, diventerebbe necessaria anche una proroga per i bilanci dei club e le licenze per l’iscrizione alla stagione seguente. Oltre, ovviamente, alle scadenze bancarie.
FAIR PLAY – Fondamentale diventa anche modificare i parametri del Fair Play Finanziario, per permettere ai club di rientrare gradualmente dalla perdita economica di questa stagione.
MERCATO – Da rivedere diventano anche le date del calciomercato. La Fifa propone un’unica finestra dall’estate a gennaio che, però, a molti non convince.
FUTURO – Tra la fine di questo campionato e il successivo ci sarebbe soltanto una breve pausa e si tornerebbe in campo (a porte chiuse) eliminando la preparazione fisica dei giocatori in una stagione che sarà ricca di eventi, compreso l’Europeo, e dunque faticosa.