Serie A, il dottor Castellacci: «Dovevamo fermarci prima»

by Redazione Cronache

Enrico Castellacci, ex medico della nazionale Italia e consulente del Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro, ha parlato a MilanNews.it della situazione legata al Coronavirus: «Ho vissuto questo incubo due volte, prima in Cina e poi ora in Italia. Ero già preparato quando ha iniziato da noi, infatti guardavo le cose con luce diversa. Mi sembrava che ci fosse troppa superficialità nell’affrontare questo virus, ma invece era un problema insidioso, e per questo sin da subito mi ero preoccupato. Sono state prese misure draconiane, drastiche per il nostro vivere quotidiano, ma avrebbero potuto contenere meglio l’epidemia. Ci siamo mossi con ritardo, ma devo dire che tutti gli altri paesi europei hanno fatto lo stesso, prima abbiamo approcciato con superficialità e poi abbiamo adottato misure di sicurezza severe”.

I RINVII DELLE MANIFESTAZIONI SPORTIVE – «Siamo all’assurdo. Bisognava interrompere prima il campionato e la Champions League. L’ho detto un mese fa, però mi presero per eretico. Non l’avevo detto per creare allarmismo, semplicemente mi rendevo conto che si andava avanti nello sport quando l’ambiente sociale veniva travolto come uno tsunami dal virus. Al di là dei fatti economici oggi come oggi non ha più senso logico giocare. Non ha senso logico e civico pensare al calcio, le cose devono essere rimandate. Pensate che con l’Italia ridotta in questa maniera si possa ancora pensare di giocare? In questo momento la priorità è un’altra, il resto ha poco senso. Anche sulla ripresa degli allenamenti, devono decidere i medici sociali delle squadre, devono creare ambienti di sicurezza per staff e giocatori».

QUANDO SI POTRÀ’ TORNARE – «Non lo so, la speranza è l’ultima a morire. Ma aspettiamo giorno per giorno e vedremo se la linea del fuoco decresce. Noi naturalmente ci alimentiamo di speranza, ma che possa esserci una data specifica lo dubito».