Stiven Shpendi, finalmente la Serie A: «Empoli, le mie qualità e mio gemello Cristian»

by Lorenzo Lombardi

Dalle parti di Cesena, i tratti caratteristici dei gemelli Shpendi sono ormai iconici. L’appassionato tifo romagnolo ‘si è goduto’ i fratelli classe 2003, insieme, nella scorsa stagione. Stiven però è stato il vero protagonista e, con 12 gol e 3 assist, ha avuto un impatto devastante. Un attaccante elettrico, capace di lottare su ogni pallone e di correre senza sosta, svariando su tutto il fronte offensivo. Molte squadre di Serie A lo hanno seguito da vicino, ma l’Empoli ci ha creduto più di chiunque altro: il club toscano ha speso 2 milioni di euro per il suo cartellino. Cifra importante che testimonia la fiducia riposta nelle sue potenzialità. «Sono arrivato qui senza troppe aspettative. Sono orgoglioso di come sta andando e voglio godermi il momento presente». 

L’impatto con la Serie A

In estate non si è fatto altro che parlare di lui. Ogni quotidiano locale ha provato a indovinare la sua destinazione futura e il suo possibile impatto in un campionato come la Serie A. Stiven è arrivato a Empoli ‘sotto traccia’, con umiltà, deciso a prendersi la scena con il lavoro fatto sul campo: «Non mi aspettavo di giocare subito così tanto. Credo molto nelle mie qualità e sono sicuro che con impegno e sacrificio si possano ottenere risultati».

Sono già 6 le presenze in A, tanti spezzoni ma anche 2 partite da titolare, contro Inter e Salernitana, prima vittoria dei toscani in questo campionato. Nel giro di un anno e mezzo il talento italo-albanese è passato dall’esordio in Serie C, a lottare in campo contro una squadra arrivata in finale di Champions. «È stata un’emozione unica. Le differenze principali che ho trovato finora sono state legate all’impatto fisico e alla qualità dei giocatori. In campo Chalanoglu mi ha impressionato. Fortissimo».

La Romagna e il Cesena

Questo è il primo anno in cui i gemelli giocheranno in squadre diverse. Fino ad oggi avevano sempre condiviso lo spogliatoio e si erano sempre supportati in campo. Dopo essere arrivati nel settore giovanile del Cesena, si sono imposti come due dei talenti più interessanti del panorama italiano. Cristian è un centrav« e »anti puro, da area di rigore. Stiven è più abile nella pulizia della palla e nell’uno contro uno a campo aperto. La cosa difficile, per osservatori, allenatori e addirittura compagni, è sempre stata saperli riconoscere: «Siamo molto simili, anche come stile di gioco. Abbiamo sempre avuto questi ‘problemi’, fin da piccoli quando giocavamo insieme e magari lui partiva titolare, se io lo sostituivo gli avversari si lamentavano con gli arbitri dicendo che io avevo già giocato».

Insieme, passo dopo passo, sono arrivati fino alla prima squadra, fino a diventare veri e propri idoli del pubblico romagnolo. Nell’unico anno di Primavera 2, hanno trascinato i propri compagni alla vittoria del campionato, segnando valanghe di gol; Stiven 25, Cristian 15. Al primo anno di professionismo Stiven è partito subito titolare e in campo ha dimostrato di valere tanto. Il Cesena ha vissuto momenti difficili nel corso della stagione e lui è stato uno dei pochi a non fare mai passi indietro. Solo un progressivo e costante miglioramento che lo ha portato a fare reparto da solo. È stato letteralmente insostituibile e anche un allenatore esperto come Mimmo Toscano non ha potuto rinunciare al suo talento. Allo stesso tempo però, la sua affermazione ha messo in ombra il fratello Cristian, che è rimasto spesso in panchina. «Nella scorsa stagione il fatto di potermi confrontare con giocatori più esperti mi ha spinto ad andare oltre. Con Cristian ho un rapporto fantastico, tra noi non c’è mai stata invidia, al contrario. Io faccio sempre il tifo per lui, e vi assicuro che è fortissimo!».

Questa stagione sarà decisiva. Stiven cercherà di imporsi, segnando i primi gol in Serie A, provando a sfruttare ogni occasione. Cristian è sulle orme del fratello, è partito fortissimo e ha già segnato 5 gol con il Cesena.

«Guardo tutte le sue partite e spesso le analizziamo insieme. Lavoriamo per questo, è il nostro sogno fin da bambini e vogliamo giocare ancora insieme in futuro, magari proprio in Serie A».