Spadafora sulla Serie A: «Sarebbe molto più facile chiudere qui il campionato»

by Redazione Cronache

Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport, riguardanti la ripresa dell’attività sportive e della Serie A: «Nessuno era preparato a questa emergenza e poteva immaginarla né aveva gli strumenti per poterla affrontare. Oggi ho incontrato il comitato tecnico scientifico e abbiamo affrontato anche i problemi dello sport palestre, centri danza e centri sportivi devono riaprire il prima possibile. Stiamo lavorando a un protocollo per aprire entro maggio. L’impegno con il comitato tecnico scientifico è portargli il protocollo e farcelo vidimare da loro. Possiamo provare a fare un ragionamento sul calcio senza pregiudizi? I sondaggi dicono che la maggior parte degli italiani vorrebbero chiudere qui il campionato, ma io non voglio farmi condizionare dai sondaggi. Questo solo per dirvi che sarebbe molto più facile chiudere qui il campionato, come auspica la comunità scientifica. Io però sono consapevole che il calcio è importante sia come elemento sociale sia dal punto di vista economico. Il miliardo e mezzo che il calcio paga al Fisco contribuisce al fondo dello Stato per tutte le altre discipline. Portare avanti il mondo del calcio è perciò importantissimo per il nostro Paese, ma lo dobbiamo fare in sicurezza. La Figc ha presentato un protocollo per fare gli allenamenti in sicurezza ed è stato preso in considerazione, ma necessità di una approfondimento. Oggi siamo a fine aprile, non siamo in grado di sapere quale sarà l’evoluzione del virus, come verranno rispettate le regole, perciò non possiamo sapere quando il campionato riprenderà. Lo sapremo più avanti, quando avremo i dati dell’attuazione del protocollo. Il protocollo ha dei costi elevati, come fanno la Serie B e le altre leghe? Non è vero che non c’è una piena coerenza con le parole del presidente Conte e le mie. Sono ridicole le affermazioni di un complotto contro la Serie A ed è ridicolo chi dice questa cosa. Io non sono un medico e non sono uno scienziato, inviterei tutti ad astenersi in queste ore a diventare qualcosa che non sono. Quando riprenderà tutto il mondo dello sport, dobbiamo poterlo fare rispettando tutte le necessarie regole».