Storia degli spareggi nella storia della Serie A

by Lorenzo Cascini

Spezia e Verona si affronteranno a Reggio nell’Emilia in un inedito spareggio per rimanere in Serie A. Una novità per la nuova generazione di tifosi, ma non per quelle precedenti. Infatti, nel nostro calcio, questa tipologia d’incontro è parte della storia. Per trovare il primo, dobbiamo addirittura andare a prima della Seconda Guerra Mondiale.

A decidere il primo spareggio della storia della Serie A fu una doppietta di Dario Gay, attaccante del Bari, che nel 1931-1932 spedì il Brescia in B con due guizzi nell’ultimo quarto d’ora. Bisognerà poi aspettare undici anni per rivedere gli spareggi in A, complici anche i 5 di interruzione del campionato in seguito allo scoppio della seconda guerra mondiale. Nel 1943 Bari, Venezia e Triestina arrivarono a pari punti e furono costrette a fare un triangolare per gli spareggi. La prima passa diretta, le altre due fanno uno spareggio nello spareggio. Chi arriva ultimo retrocede. La spuntarono Venezia e Triestina. Passano 8 anni e la storia è ancora diversa, anche stavolta con la Triestina protagonista. I biancorossi giocano prima contro la Lucchese, arrivata a pari punti in classifica, e poi vanno a fare lo spareggio con il Brescia, arrivato terzo in Serie B. In pratica quello che avviene ogni anno in Germania. Da noi succederà solo nel ‘51, nel ‘58 e nel 2004. Il triangolare verrà invece riproposto nel 1954 e nel 1960, sempre con tre squadre arrivate a pari punti. Nella prima retrocesse il Palermo, sei anni dopo invece toccò al Bari.

Quelli degli anni ’90

Negli anni ’90 invece la musica è cambiata. Sempre spareggio secco tra la quartultima e la quintultima. Le ultime tre invece retrocedono direttamente. Nel 1993 l’Udinese resta in A battendo tre a uno il Brescia, nel 1995 la spunta il Padova ai rigori contro il Genoa. Decisivi gli errori di Galante e Marcolin. Curiosità: nei tempi regolamentari segnarono Skuhravý e Vlaović, attaccante serbo – nonché omonimo del Dusan oggi bianconero – che poi saluterà destinazione Valencia. L’anno dopo sarà invece la volta del Piacenza, che a Napoli batte il Cagliari per tre a uno e resta in Serie A.

Gli ultimi spareggi per la Serie A negli anni 2000

Il primo degli anni 2000 vede protagoniste Verona e Reggina. All’andata vincono i gialloblù uno a zero, al ritorno gli amaranto provano a ribaltarla ma non basta. Zanchetta e Cozza illudono un Granillo tutto esaurito, una zampata di Cossato riporta il Verona a galla e lo tiene in A. Mancavano quattro minuti alla fine. Alla Reggina invece andrà meglio due anni dopo, ancora agli spareggi. Zero a zero in casa contro l’Atalanta, un’impresa all’Atleti Azzurri d’Italia. Finì 1-2, in rimonta, con il gol del solito Cozza e la firma di Bonazzoli allo scadere. Anche qui mancavano quattro minuti. Scherzi del destino, che ridà alla Reggina quello che gli aveva tolto due anni prima.

Diverso ancora sarà il caso del 2003-2004. Si gioca Perugia Fiorentina, con la squadra di Gaucci quartultima in A e la viola sesta in B. Emiliano Mondonico- al tempo allenatore della Fiorentina – si presenta a Perugia senza centravanti, Riganò, e la spunta grazie a un guizzo di Fantini che segnerà anche al ritorno. In un Franchi stracolmo, con anche Batistuta a esultare in tribuna, la Fiorentina torna così in Serie A per la prima volta dopo il fallimento e la Serie C2. Non mancarono però le polemiche. A scatenarle fu Zeljko Kalac, portiere australiano del Perugia, che dirà: « È stata gara combinata: noi non potevamo oltrepassare mai la metà campo senza che l’arbitro non ci fischiasse qualcosa». Gaucci in una conferenza stampa da brividi annuncerà un mese di ritiro punitivo per la retrocessione. Sarà l’ultima volta del Perugia nella massima serie. La Fiorentina invece non l’ha più mollata.

Dall’ultimo spareggio per la Serie A sono passati diciotto anni. Era il 2005 e a pari punti arrivarono Fiorentina, Parma e Bologna. Con i viola salvi e le altre due agli spareggi. A Parma ricordano perfettamente cosa successe quell’anno. E a Bologna pure. Non fu una annata facile quella del campionato 2004-2005: in tutti i sensi. Le due squadre arrivarono al ballottaggio che si giocò appunto in due gare: il Bologna, allenato da Mazzone, nella prima partita al Tardini (contro un Parma imbottito di 17-18enni) vinse 1-0 con gol di Tare. Pareva una passeggiata ma nel ritorno del 18 giugno il Parma affidato da poco a Pietro Carmignani ribaltò tutto: Frey parava tutto, il baby (allora) Gilardino e Cardone firmarono il 2-0 che spedì il Bologna in serie B. I due allenatori, squalificati e in tribuna per le intemperanze dell’andata, vissero gli antipodi delle emozioni.

L’altro spareggio Spezia-Verona

Quella di domenica sera non è l’unica sfida spareggio nella storia di Verona e Spezia. Successe infatti già nel 2006/2007, allora si giocavano i playout per restare in Serie B. Altri tempi. Vinse lo Spezia, in rimonta, grazie ai gol di Saverino e Do Prado. Il Verona era allenato da Giampiero Ventura, che subentrò al posto di Ficcadenti ma non riuscì a salvare la squadra. Al Bentegodi ancora rimpiangono un errore decisivo, sullo 0-1 per i gialloblù, di Aniello Cutolo che si divorò il match point del due a zero e spianò la strada alla rimonta bianconera. Ancora oggi lo fischiano e glielo ricordano. Stavolta sarà tutto diverso, in palio c’è la Serie A e la sfida sarà secca. Domenica sera alla Dacia Arena di Udine. Gli occhi saranno tutti puntati lì.

Gli spareggi per le coppe europee

Finora vi abbiamo raccontato la storia degli spareggi che si sono giocati per restare in Serie A. Ma non sono gli unici che si sono tenuti nel nostro paese. Tantissimi sono gli esempi di ballottaggi o triangolari per restare in B, qualcuno si ricorderà gli spareggi della Lazio per non andare in C, passata grazie a una vittoria di misura sul Campobasso. Ce sono stati però molti anche decisivi per stabilire chi andasse in Coppa Campioni. Il primo si giocò a Torino tra Milan e Sampdoria e fu deciso da un gol di Massaro ai supplementari. Tra l’altro nello stesso anno – il 1987 – delle sfide giocate dalla Lazio per non andare in C. Oggi sono entrambe in Champions League, stavolta senza spareggi.
L’anno dopo il ballottaggio – ancora per essere arrivati a pari punti – sarà il derby di Torino. A spuntarla fu la Juve ai rigori. Curioso è anche lo spareggio dell’anno successivo: 1-0 per la Fiorentina sulla Roma, gol dell’ex Pruzzo sotto il settore ospite. Esulterà, ma dirà che non l’ha mai considerata una mancanza di rispetto.

«Matame se no te sirvo»

Gli ultimi due spareggi per qualificarsi alle Coppe Europee sono entrambi passati alla storia, in modo diverso e per motivi diversi. Quello del 1999 sarà il primo e unico ballottaggio per andare in Coppa che si giocherà in gara doppia, con l’Udinese di Zaccheroni che si qualifica al posto della Juventus, in virtù dello 0-0 dell’andata e dell’1-1 del ritorno al Delle Alpi. Decisivo fu un gol di Poggi. Altra storia invece quella del Bentegodi nello spareggio tra Inter e Parma. Anche se in questo caso, per spiegarne l’importanza bisogna fare un passo indietro: la prima partita della stagione decisa da Baggio: 1-2, gol da tre punti, interviste post-partita da man of the match con in testa il cappellino con su scritto Matame si no te sirvo, uccidimi se non ti servo. Mesi dopo, ancora al Bentegodi, ancora Baggio, questa volta con una doppietta contro il Parma nello spareggio per il quarto posto. L’Inter salvò la stagione grazie a un giocatore rimasto solo per orgoglio: prima della partita con il Parma Baggio già sapeva che al novantesimo avrebbe smesso di essere un giocatore dell’Inter. In mezzo alla festa dell’Inter e di Baggio, Lippi. Finale ad alta tensione. Andranno via entrambi. L’Inter però conquisterà la Champions.