Le Statistiche Inutili della fase a gironi del Mondiale

by Giuseppe Pastore
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Si chiude la fase a gironi del Mondiale e si esaurisce il 75% di Qatar 2022, in attesa dell’ultimo quarto, notoriamente il più succulento del torneo. Per la prima volta dopo 28 anni, nessuna squadra chiude a punteggio pieno i gironi: non succedeva da USA 1994, quando i gruppi erano ancora solamente sei. Altre considerazioni. Vediamo tutte le Statistiche Inutili dopo la fine della fase a gironi.

Statistiche Inutili Mondiali: la fase a gironi

Ottavi di nobiltà

Quanti sono i continenti? Secondo la bandiera olimpica sono cinque: Europa, Asia, Africa, America, Oceania. Secondo la geografia del calcio sono sei, dividendo l’America in Sud e Centro-Nord. Restiamo a metà strada e scindiamo l’Australia dalla Confederazione Asiatica, come farebbe qualsiasi persona di buona volontà, e così vedremo che per la prima volta nella storia del calcio tra le magnifiche 16 del Mondiale ci sono sei continenti diversi: l’Europa (Croazia, Francia, Inghilterra, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Svizzera), il Sudamerica (Argentina, Brasile), il Nord-Centro America (USA), l’Africa (Marocco, Senegal – record eguagliato), l’Asia (Corea del Sud, Giappone) e appunto l’Oceania (Australia), alla sua seconda presenza dopo la celebre apparizione del 2006. E dunque si presentano agli ottavi, per la prima volta tutti insieme, i tre principali Paesi anglofoni del mondo: Inghilterra, Stati Uniti, Australia.

Corea Business

La Corea del Sud si qualifica agli ottavi sulla sirena, si vendica dell’Uruguay che l’aveva buttata fuori con una doppietta di Suarez nel 2010 ed esibisce una dimostrazione di cinismo come poche altre volte nella storia dei Mondiali: gli asiatici sono passati in vantaggio per la prima volta nel girone al 91′ della terza partita, esattamente come gli Stati Uniti nel 2010 (con il gol di qualificazione di Donovan all’Algeria) e l’Uruguay nel 1990 (gol qualificazione di Daniel Fonseca proprio alla Corea del Sud). Anche se rimarrà imbattibile il record dell’Irlanda di Jackie Charlton, che arrivò ai quarti di Italia 1990 senza mai condurre le danze per un secondo: tre pareggi nel girone, uno 0-0 e due 1-1 in rimonta, vittoria ai rigori contro la Romania agli ottavi (0-0 al 120′) e sconfitta senza infamia e senza lode contro l’Italia ai quarti.

Ghana with the Wind

Spigolatura finale che mette i brividi: nella quasi secolare storia dei Mondiali, iniziati con un’edizione disputata proprio in Uruguay, contro la Celeste sono stati sbagliati appena due rigori su otto, e tutti e due dal Ghana: la famigerata traversa colpita da Gyan Asamoah al 120′ del quarto di finale Ghana-Uruguay 1-1 nel 2010, l’errore di André Ayew nel primo tempo di Ghana-Uruguay 0-2 nel 2022.

Raus

Dopo un intero curriculum immacolato in materia di eliminazioni ai gironi, Die Nationalmannschaft ci ricasca e va fuori nella prima fase per il secondo Mondiale consecutivo. E dopo aver vinto il suo quarto Mondiale. Vi ricorda qualcosa? Esatto: Italia 2006 campione del mondo, 2010 fuori ai gironi, 2014 fuori ai gironi, 2018 non qualificata, 2022 non qualificata. Germania 2014 campione del mondo, 2018 fuori ai gironi, 2022 fuori ai gironi…

Il Brasile è sempre il Brasile

Pur con tremarella finale per l’inopinata chiusura di serata, il Brasile vince ancora il suo girone Mondiale: è l’undicesima volta consecutiva che accade da Spagna 1982 in poi e ovviamente non ci sono termini di paragone nemmeno lontanamente. Ma qualche smagliatura s’è vista: per esempio, la prima sconfitta della sua storia Mondiale contro una squadra africana, oppure la prima sconfitta ai gironi dalla taroccatissima Norvegia-Brasile 1998. E il Gruppo G di Qatar 2022 passa alla storia per una circostanza statistica più unica che rara: è il primo girone della storia Mondiale in cui la prima in classifica ha chiuso col peggior attacco (Brasile, 3 gol) e l’ultima in classifica ha chiuso col miglior attacco (Serbia, 5 gol). Corto muso!

Leo Misses

Dopo l’errore in Argentina-Islanda 2018, in cui si fece ipnotizzare dal portiere-documentarista Halldorsson, contro la Polonia Lionel Messi è diventato il secondo giocatore a sbagliare un rigore nei tempi regolamentari/supplementari di due Mondiali diversi dopo il suddetto ghanese Gyan Asamoah (contro la Repubblica Ceca nel 2006 e soprattutto contro l’Uruguay nel 2010). Dritto della medaglia: Wojciech Szczesny è diventato il terzo portiere a parare due rigori nello stesso Mondiale dopo il connazionale Jan Tomaszewski (1974) e lo statunitense Bart Friedel (2002). E ha anche sventato un potenziale “gol olimpico” (ovvero direttamente da calcio d’angolo) del compagno di club Angel Di Maria: l’unico a esserci riuscito in un Mondiale televisivo rimane perciò ancora il colombiano Marcos Coll, contro l’URSS di Jashin nel 1962.

Marocco buono

Il formidabile Marocco di Hoalid Regragui chiude il suo splendido girone con 7 punti: è la miglior prima fase di sempre ai Mondiali per una squadra africana, nonché la miglior prestazione difensiva, eguagliando il Marocco 1986 e il Camerun 1982, che uscì nel girone con tre pareggi e un gol in meno rispetto all’Italia di Bearzot. L’unico gol subito coincide con l’unico autogol della prima fase, quello del difensore Aguerd: quante squadre hanno chiuso il girone e si sono qualificate agli ottavi subendo un autogol come unico gol? Naturalmente l’Italia 2006, che condivide col Marocco anche l’harakiri (di Zaccardo) contro una squadra della CONCACAF (ovviamente gli USA, non c’è bisogno di ricordarvelo, vero?). Ma anche la mitologica Olanda 1974, che nella prima fase a gironi si fece gol da sola con Ruud Krol contro la Bulgaria: e fu finale! E poi, più modestamente, l’Argentina 1966 che si auto-segnò con il portiere Roma (contro la Spagna), e si fermò ai quarti contro l’Inghilterra. Wow, discreta pressione per i Leoni dell’Atlante.