Le Statistiche Inutili della 15esima giornata di Serie A

by Giuseppe Pastore
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La Serie A va in ferie forzate con un turno pieno di spunti interessanti, con la tirannia del Napoli orgogliosamente rintuzzata dalle Tre Grandi che, di riffa o di raffa, tengono il passo in una domenica piuttosto ansiogena. Da oggi in avanti è solo Qatar 2022, impreziosito da alcune Statistiche Inutili tipo la seguente: è da Inghilterra 1966 che da un Mondiale mancavano entrambi i capocannonieri della Serie A e del campionato inglese – oggi si tratta di Osimhen e Haaland, allora del brasiliano Vinicio (Vicenza) e del nord-irlandese Irvine (Burnley). Oppure, lo sapevate che non succedeva da Spagna 1982 che l’Argentina non convocasse nemmeno un difensore che gioca in Serie A? Eccetera, eccetera.

Le Statistiche Inutili della 15esima giornata di Serie A

Napoli Napoli Napoli

41 punti su 45 a disposizione: il Napoli continua a non lasciare nemmeno le briciole alle sempre più ansimanti inseguitrici, che nel frattempo si tolgono punti a vicenda. Qualche dato che probabilmente avrete già letto: gli azzurri hanno messo a segno la miglior partenza della propria storia e solo due squadre hanno fatto meglio, la Juventus di Fabio Capello 2005-06 (42 punti, unica sconfitta un 3-1 a San Siro contro il Milan prima che a primavera succedessero le Note Vicende) e la Juventus di Massimiliano Allegri 2018-19 (43 punti, unico passo falso un 1-1 in casa contro il Genoa). Nell’era dei tre punti, nessuna squadra è riuscita a vincere uno scudetto colmando un distacco superiore ai 6 punti dal primo posto alla 15^ giornata: le rimonte migliori appartengono alla Juventus 2015-16 (quinta a -6 dall’Inter) e al Milan 1998-99 (terzo a -6 dalla Fiorentina), di cui vi agevoliamo le diapositive proprio dello scontro diretto all’andata.

La nostra Africa

Piccole note a pié di pagina in Atalanta-Inter, dove si registra l’esordio stagionale di José Luis Palomino prima squalificato per doping e poi scagionato: proprio Palomino si è preso la scena con una spettacolare combinazione gol+autogol di testa, cosa che in serie A contro l’Inter non capitava dal 22 gennaio 1984, Inter-Lazio 1-1, uno-due di Lionello Manfredonia. Inoltre, quello segnato da Ademola Lookman (Nigeria) ad André Onana (Camerun) nel primo tempo di Atalanta-Inter è stato il secondo rigore della storia della Serie A tirato da un attaccante africano a un portiere africano: il primo fu segnato da Franck Kessié (Costa d’Avorio) ad Alfred Gomis (Senegal) in Milan-SPAL 2-0 del 21 settembre 2017.

Milano apre e chiude

Emozioni forti in Milan-Fiorentina, come succede spesso al Milan ultimamente. Gli 89 minuti e 24 secondi tra il primo gol di Rafael Leao (1’32”) e il 2-1 dell’autogol di Milenkovic (91’00”) rappresentano l’intervallo più lungo della storia del Milan tra un primo e un secondo gol di una sua partita. Troppo contorta, hein? Proviamo con questa: nell’anno solare 2022, in campionato il Milan ha conquistato più scudetti (uno) che gol di testa (zero), dal momento che l’ultima inzuccata vincente rimane sempre quella di Junior Messias in Genoa-Milan 0-3 del 1° dicembre 2021. Incredibilmente, però, in Champions le cose cambiano radicalmente: quattro gol di testa in sei partite, Giroud e Krunic contro il Salisburgo, Gabbia e Saelemaekers contro la Dinamo Zagabria. Cosa vuol dire tutto questo? Probabilmente nulla, come ogni Statistica Inutile che si rispetti.

Vai in Monza

Continuano i giri veloci dei ragazzi di Palladino alle 3 della domenica pomeriggio: con il 3-0 alla Salernitana i punti conquistati all’orario di Tutto il Calcio Minuto per Minuto diventano 16 in sei partite, a fronte degli zero in nove partite conquistati in tutti gli altri orari. Monza-Salernitana passa anche alla storia per la doppia ammonizione più pazza del West: non poteva che conquistarla quel matto di Antonio Candreva, che ha ricevuto il primo giallo per proteste dalla panchina prima di entrare nella ripresa, stendere in area Dany Mota Carvalho, prendere il secondo giallo e filare sotto la doccia.

Si fa presto a dire Salvatore

Decima sconfitta consecutiva per l’Hellas Verona, da ieri nel triste circolino delle otto squadre che hanno messo in fila una serie così triste in serie A. Il “sei su sei” di Salvatore Bocchetti non ha precedenti nel Ventunesimo Secolo, dove al massimo i suoi colleghi più inesperti s’erano fermati a cinque su cinque: c’è traccia solo nel Brescia 1994-95, in cui il traghettatore Adelio Moro, all’esordio da primo allenatore in serie A, a fine stagione condusse le rondinelle a otto sconfitte consecutive prima di farsi da parte. Ecco l’ultima di quel contro-filotto, in casa della Lazio, nel giugno 1995.

Ha Cambiaghi la partita

Il secondo tempo del succulento “friday night” Empoli-Cremonese è iniziato con una scarica d’adrenalina: mandato in campo all’intervallo da Paolo Zanetti, Nicolò Cambiaghi da Monza ci ha messo appena 17 secondi per segnare il suo primo gol in serie A. Quello di Cambiaghi è il gol più veloce della stagione tra quelli segnati da un subentrato dalla panchina, ma pensate che non è nemmeno il più veloce della storia dell’Empoli in serie A: il record appartiene al georgiano Levan Mchedlidze, a segno dopo 13″ dal suo ingresso in Empoli-Sassuolo 3-1 del 22 marzo 2015.

Taca Banda

In Sampdoria-Lecce 0-2 due Statistiche Inutili molto rilevanti a proposito dei due marcatori. Innanzitutto Lorenzo Colombo, giunto al terzo gol stagionale: da quanti anni un Colombo non segnava a Genova, nella città del più noto Cristoforo che dà anche il nome all’aeroporto della città? In Serie A, in casa Samp non era mai successo: troviamo invece traccia di tre reti nel capoluogo ligure di Giovanni Colombo (Genoa-Pro Patria 6-2, 16 marzo 1930) e di Umberto Colombo, in due Genoa-Juventus consecutivi tra il 1956 e il 1958. Quanto a Lameck Banda, è una prima assoluta: il suo è il primo gol zambiano nella storia della Serie A! I lettori più maturi ricorderanno che la Nazionale zambiana era salita agli onori delle cronache italiane in occasione delle Olimpiadi di Seul 1988, quando l’Italia di Dino Zoff era caduta sotto i colpi di Kalusha Bwalya, ma nessuno zambiano aveva mai giocato in Serie A prima di Banda. Scendono a 10 i Paesi che hanno avuto un loro rappresentante in Serie A senza mai segnare: Estonia, Guinea-Bissau, Giamaica, Principato di Monaco, Somalia, Repubblica Dominicana, Bolivia, Nuova Zelanda, Mauritania e Lussemburgo. Come sempre, divertitevi ad associare i giocatori ai rispettivi Paesi. E buon Natale!