Le Statistiche Inutili della 35° giornata di Serie A

by Giuseppe Pastore

Già nobilitato dalla leggendaria impresa di Carlo Ancelotti, il weekend italiano era iniziato in bellezza con sedici minuti di recupero in un torrido Vicenza-Lecce di serie B e una Statistica Inutile mica da ridere: in Reggina-Como, German “el Tanque” Denis è diventato a 40 anni, 7 mesi e 20 giorni il marcatore più anziano dell’intera storia della serie cadetta! L’ex attaccante di Napoli, Udinese e Atalanta ha migliorato il precedente record di Alessandro Lucarelli, stabilito in Parma-Virtus Entella del 21 ottobre 2017 (40 anni, 2 mesi e 29 giorni). Sono appena tre i quarantenni capaci di segnare un gol in serie B: anche il terzo risale a questa stagione e si tratta del Trenza Rodrigo Palacio, a segno in Brescia-Perugia dello scorso 1° marzo a 40 anni e 24 giorni. E adesso, la serie A!

Le Statistiche Inutili della 35° giornata di Serie A

Decreto Criscito

Derby di Genova di rara crudeltà per il popolo genoano, e di rara estasi per quello blucerchiato. Tutta colpa (o merito) del calcio di rigore fallito in pieno recupero da Mimmo Criscito, anzi parato da Emil Audero che, oltre a blindare la salvezza del Doria, ha riaperto una tradizione interrotta oltre 45 anni fa: l‘ultimo portiere della Samp ad aver parato un rigore in un derby di serie A era stato infatti Rosario De Vincenzo in Sampdoria-Genoa 1-2 del 13 marzo 1977. Il malcapitato era stato Roberto Pruzzo ma allora, in realtà, a retrocedere erano stati proprio i blucerchiati. Il gol decisivo porta la firma di Abdelhamid Sabiri, primo calciatore tedesco in gol nella storia del derby della Lanterna: nato a Goulmima, città berbera del Marocco situata nella provincia di Errachidia, il giovane Sabiri si è trasferito con la famiglia a Francoforte all’età di tre anni e, al momento di scegliere il suo Paese calcistico, ha optato senza indugio per la Nationalmannschaft.

Bonucci ha fatto Praest

Quanti sono i calciatori che hanno avuto la fortuna di segnare una doppietta in serie A nel giorno del loro compleanno? Quest’anno siamo già a quota due: a Teun Koopmeiners, in rete due volte in Atalanta-Sampdoria 4-0 dello scorso 28 febbraio in contemporanea con il suo 24° compleanno, si è aggiunto ieri Leonardo Bonucci che ha segnato due gol al Venezia nelle stesse ore in cui spegneva 35 candeline. A un calciatore juventino non capitava da oltre settant’anni: l’unico precedente risale al 26 febbraio 1950, quando il danese Karl Aage Praest aveva rifilato una doppietta al Genoa nel giorno del suo 28° compleanno. La bravissima collega di Tuttosport Silvia Campanella ci segnala inoltre che la stessa impresa era stata centrata una settimana fa da un’altra juventina danese, Sofia Junge Pedersen, che il 24 aprile aveva segnato due gol in Lazio-Juventus 1-5 di serie A femminile.

70 mi dà tanto

Segnare sei gol, festeggiare con tre giornate d’anticipo l’obiettivo stagionale (la qualificazione in Champions) ed essere tristi. Paradossi del Napoli di Spalletti che ha travolto 6-1 il Sassuolo solo per sentirsi dire che bisognava fare di più. Non fatevi ascoltare da Luciano di Certaldo che oggi può essere ben felice della sua Statistica neanche tanto Inutile: è infatti diventato il terzo allenatore della storia della serie A a raggiungere 70 punti con tre squadre diverse (Roma, Inter, Napoli) dopo Fabio Capello (Milan, Roma, Juventus) e Carlo Ancelotti (Juventus, Milan, Napoli). I quali, certo, hanno vinto almeno uno scudetto a testa. Lui no. Ma non bisogna mai perdere le speranze.

Irriducibili

Partita pazza e surreale al Picco di La Spezia dove la Lazio va in svantaggio tre volte e poi vince, sia pure in circostanze quanto meno rocambolesche. A che epoca risale l’ultima volta che una squadra in trasferta si era esibito in una tale dimostrazione di resilienza? Non dobbiamo andare troppo lontano né nel tempo né nello spazio: 28 febbraio 2010, Genoa-Bologna 3-4, con i rossoblù di Gasperini tre volte in vantaggio con David Suazo (due volte) e Peppe Sculli e tre volte raggiunti dai rossoblù di Franco Colomba e in particolare da Antonio Buscé e Adailton, in grado poi addirittura di piazzare il sorpasso con la sua unica tripletta in serie A. Godetevi la pirotecnia di questi highlights d’epoca, commentati da Daniele Barone di Sky, che contengono alcuni gol – soprattutto i primi – davvero brutti, dunque ideali per questa rubrica.

Non segnerete Mou

Un trait d’union tra la stagione 2009-2010 e quella 2021-2022 si trova anche in Roma-Bologna 0-0: gli emiliani restano nuovamente imbattuti contro la Roma di Mourinho (all’andata avevano vinto 1-0) e perciò diventano la seconda squadra italiana a riuscire nell’impresa contro lo Special One. La prima è la Sampdoria 2009-10 di Gigi Delneri, che curiosamente aveva ottenuto gli stessi risultati: vittoria 1-0 in casa (gol di Pazzini) e pareggio 0-0 a San Siro, nella celebre notte delle manette per reazione all’arbitraggio sopra le righe del signor Tagliavento.

Prima che il Gallo canti tre volte

Tripletta col botto per Andrea Belotti che infierisce su un Empoli ridotto in nove con una squillante tripletta partendo dalla panchina: è il quinto giocatore della storia della serie A che riesce in una simile impresa dopo Pietruzzo Anastasi (Juventus-Lazio 4-0, 27 aprile 1975), Kevin-Prince Boateng (Lecce-Milan 3-4, 23 ottobre 2011), Josip Ilicic (Sassuolo-Atalanta 2-6, 29 dicembre 2018) e Andreas Cornelius (Parma-Genoa 5-1, 20 ottobre 2019). Dei cinque, in teoria, Belotti è quello che è entrato in campo più tardi, avendo messo piede in campo solo al 71′, ma con i recuperi extra-large di oggi ha avuto ben 25 minuti per completare la sua opera, dunque sette in più di Anastasi che nel 1975 si era portato a casa il pallone in soli diciotto minuti, segnando il terzo gol all’88’.

Una brutta abit-Udine

Breve aggiornamento su Marco Silvestri, che ieri in Udinese-Inter si è visto carambolare sul polso un rigore calciato sul palo da Lautaro Martinez acchittando il pallone in maniera perfetta per la ribattuta in rete di testa di Martinez, che non era più in fuorigioco perché la deviazione di Silvestri l’aveva rimesso in gioco. Un capolavoro della sfiga che ci induce a ricordarvi il suo sconfortante score sui rigori in serie A: diciannove tiri nello specchio della porta, diciannove gol.