«Ha il talento di Sheva, però…». Che può fare Supryaga a Genova?

by Redazione Cronache

Dall’esonero di Andriy Shevchenko all’acquisto di Vladyslav Supryaga passano due settimane. Il 15 gennaio il Genoa annuncia di aver sollevato dall’incarico il tecnico ucraino, dopo 11 partite e zero vittorie in Serie A. Il 30 dello stesso mese, la Sampdoria ufficializza il prestito dell’attaccante dalla Dinamo Kiev. E Supryaga arriva finalmente a Genova. Poteva essere del Genoa, che a lungo l’ha cercato, ora è blucerchiato. Saluta i nuovi tifosi con un «Forza Doria» su Instagram e sceglie il 7. Non un dettaglio: il numero di maglia che Sheva indossava al Milan finisce sulle spalle di uno cresciuto nel vivaio della Dinamo Kiev, che in patria viene definito senza mezzi termini «il nuovo Shevchenko». Arriva alla Samp in prestito con diritto di riscatto, non prima di aver salutato calorosamente Mircea Lucescu. Con cui però non è tutto rose e fiori: dall’estate 2020 a oggi, col romeno in panchina, Supryaga ha giocato 17 partite di campionato l’anno scorso (con 2 gol) e 3 finora. E c’è stata qualche polemica…

 

Dnipro, Supryaga e un autobus

Se Artem Dovbyk esordisce nel Dnipro che raggiunge la finale d’Europa League persa a Varsavia col Siviglia nel 2016, Vladyslav Supryaga entra in prima squadra l’anno dopo. Sia Dovbyk che Supryaga salutano il Dnipro al momento del fallimento, ma il secondo salta sulla scialuppa del neonato Dnipro-1, che accoglie gran parte dei calciatori del vecchio Dnipro ed è gestito da Maksym Bereza, figlio di Yuriy, capo del Reggimento Dnipro-1, una task force speciale della polizia ucraina il cui stemma ispira il logo del club. Del vecchio Dnipro, quello che elimina il Napoli in semifinale di Coppa, per capirci, resta solo l’autobus: e solo perché accidentalmente il d.g. Andriy Stetsenko – il giorno del pignoramento – lo sta guidando verso Boryspil’. Destino. Così Supryaga si trasferisce al Dnipro-1, come detto. Esordisce nel luglio 2017 in una partita di Coppa, a fine anno vince il premio di miglior attaccante ucraino tra i 14 e i 17 anni. Sì, perché segna 4 gol in 13 partite ed entra nel giro della Nazionale ucraina dei classe 2000. Chi gli consegna quel premio peraltro è Volodymyr Bezsonov, leggendario ex terzino destro alla Dinamo Kiev del Colonnello Lobanovs’kyj.

 

Colpa di una tripletta

La Dinamo Kiev è lo step successivo di Supryaga nell’agosto 2018, quando lascia Dnipropetrovsk’ per la capitale. Lo pagano 6,5 milioni di euro. Quando esordisce con l’Under 21, due mesi dopo, il c.t. è Ruslan Rotan, uno che Supryaga conosce bene: è il capitano del Dnipro nella citata finale d’Europa League, in cui segna peraltro su calcio di punizione. A Kiev però non ingrana: nel 2018/19 esordisce in Prem’er Liha, la Serie A ucraina, e in Europa League senza però segnare. L’anno dopo Supryaga torna al Dnipro e si mette in mostra: 14 gol in 26 partite, tra campionato e playoff per l’Europa League, perso contro il Kolos Kovalivka. Ma c’è una partita importante, il 28 febbraio 2020: Dnipro contro Dinamo Kiev, Supryaga entra al 63’ e fa tre gol alla squadra che detiene il suo cartellino. Per la prima volta in 21 anni, la Dinamo subisce una tripletta: «Voleva dimostrare loro quanto si sbagliassero». Così a fine stagione, complice quella performance, lo richiamano alla base. Non prima di ricevere un altro premio, come miglior giovane della Serie A ucraina.

 

Spezia, Sampdoria e…

L’Italia è nel destino di Supryaga. Il Bologna l’ha cercato nell’estate 2020, poi pure l’estate scorsa quando già Torino, Genoa, Sampdoria e Salernitana si erano interessate a lui. Lo Spezia aveva chiuso, ma ha registrato l’affare 15 minuti oltre la deadline. Così ci ha messo un anno e mezzo Supryaga a sbarcare a Genova. Rafforza il blocco ucraino in Serie A: l’atalantino Malinovskyi e l’altro atalantino – in prestito allo Spezia – Kovalenko, entrambi scuola Shakhtar. Supryaga ora l’hanno salutato volentieri. Oleg Fedorchuk ha detto che la sua carriera con la Dinamo «è finita», l’ex tecnico Josef Szabo «che è colpa di Lucescu». Il compagno di reparto Artem Besiedin c’è andato meno pesante: «Deve solo ritrovarsi psicologicamente». Non ha vissuto anni facili. Il Covid, la rottura con la fidanzata (poi sposata con un calciatore dello Shakhtar) che in un programma tv ha dichiarato che Supryaga piangesse di notte perché non considerato dall’allora tecnico della Dinamo Kiev, Khatskevich. Scacco matto: «Non si è manco congratulato per il Mondiale vinto». Riferimento al Mondiale U20 che l’Ucraina ha festeggiato nel 2019, con doppietta proprio di Supryaga in finale. Ora lui è a Genova per riscattarsi, a 21 anni. E smentire Papa Gueye, ex difensore del Dnipro-1, che l’anno scorso ha predetto: «Ha il talento di Shevchenko. Ma chissà perché molti calciatori di talento, in Ucraina, falliscono a 22 anni…».