Mehdi Taremi, la storia dell’attaccante che interessa al Milan

by Costantino Giannattasio
Mehdi Taremi

Quelli come lui in Inghilterra li chiamano ‘late bloomer’, perché sbocciano tardi. E in effetti Mehdi Taremi è uno che calcisticamente è sbocciato tardi, dopo un inizio di carriera fra Iran e Qatar. «Ho un grande rimpianto: se questo ragazzo non è arrivato prima in Europa è solo colpa mia», ha dichiarato il padre, fra le lacrime, qualche mese prima dei Mondiali 2022.

Mehdi Taremi, chi è. La storia dell’attaccante

Dall’Iran al Porto, passando per il Rio Ave, il primo club a credere davvero in lui. Nelle ultime 4 edizioni della Liga portoghese, il bomber di Bushehr, nel golfo Persico, ha segnato la bellezza di 76 reti. Nelle coppe europee ne ha realizzati 9, cinque dei quali nell’ultima Champions. E a proposito di ‘coppa dalle grandi orecchie’, la sua sbalorditiva rovesciata contro il Chelsea nel 2021 ha vinto il premio di gol dell’anno. La sua acrobazia è finita anche nella lista dei candidati al Puskas Award, ma è stata battuta dalla rabona di Lamela.

Eppure, qualcuno in patria potrebbe recriminargli a vita il gol mancato all’ultimo minuto nella sfida contro il Portogallo – neanche a farlo apposta! – nell’ultimo match dei gironi dei Mondiali 2018, che avrebbe consentito all’Iran di centrare la prima storica qualificazione agli ottavi. Niente di fatto. In Qatar, invece, nonostante una spedizione molto meno esaltante, ne ha messi 2, oltre che un assist.

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L’interesse del Milan

Il Milan, alla ricerca di una punta a cui affidare l’attacco, ha pensato proprio al quarto miglior marcatore della Nazionale iraniana. Taremi, in scadenza alla fine della prossima stagione, viene valutato circa 20 milioni di euro. Una cifra che non spaventa eccessivamente i rossoneri, almeno non quanto il suo passaporto. Essendo extracomunitario, il suo acquisto chiuderebbe le porte all’arrivo di Chukwueze.

Con lui Pioli troverebbe un centravanti potente, forte nel gioco aereo, con un grande posizionamento e che sa associarsi al resto della squadra. Ma anche un attaccante duttile che all’occorrenza può spostarsi sulla fascia. Basti pensare che con il Porto, in 3 anni, ha effettuato 49 assist. Dal dischetto, poi, è una mezza certezza: è andato a segno 44 volte su 52 dagli 11 metri. Personalità.

A 30 anni, nel fiore della sua maturità calcistica, l’Italia potrebbe essere il posto giusto in cui provare il salto nel grande calcio.