Nel 2018 Florian Thauvin vince il suo secondo Mondiale con la Francia, 5 anni dopo quello vinto con l’U20, insieme a Pogba. Ha 25 anni e un grande futuro davanti. Tant’è che due anni dopo sfiora addirittura il Milan. In quel momento è a un passo dal definitivo salto di qualità. Parla con Maldini. Poi l’affare salta. Di lì a poco, inizia il suo periodo nero.
Gli ultimi anni di Florian Thauvin
Dopo la trattativa saltata con il Milan, Thauvin inizia l’ultima stagione con l’OM prima della scadenza di contratto prevista per giugno 2021. Durante l’inverno discute con alcuni club europei. Poi si presentano i messicani del Tigres, che gli offrono un’esperienza diversa, esotica e lontano dalle pressioni. A Marsiglia ne ha avute tante. Lì poi troverebbe anche il suo amico Gignac, partito sei anni prima e diventato idolo di tutti. Ci riflette.
Tra l’OM e il Tigres
Passano altre settimane e l’OM si presenta con una proposta di rinnovo. Le parti stringono un accordo, ma solo verbale. Poi Thauvin non riceve più notizie. Dopo un mese, decide di firmare per il Tigres: raggiungerà Gignac. Non lo dice a nessuno per qualche settimana. Un giorno, in sede, incontra Longoria, presidente dell’OM, che lo spiazza: «Flo’, allora per il rinnovo siamo a posto, vero?». E lui: «Certo, pres…». Non era vero.
Dopo aver salutato il presidente, Thauvin sale in macchina e chiama sua mamma: «Ho fatto una stron*ata. Ho dato la mia parola, ma ho mentito». È l’inizio del buio. Anche perché parte per il Messico con la famiglia ma le cose non vanno come sperava. Il feeling non parte.
Toccare il fondo
L’esperienza di Thauvin al Tigres dura un anno e mezzo. Poi si svincola. Ma in Europa sembra non volerlo più nessuno. Tocca il fondo. È addirittura lui stesso a chiamare personalmente i club francesi, dicendo che è disposto ad accettare le loro condizioni, pur di tornare in Ligue 1 e ripartire. Siamo a gennaio 2023. Non se ne fa nulla.
Poi la chiamata dell’Udinese. L’occasione del riscatto, in un campionato prestigioso ma lontano dalla famiglia e da suo figlio, Alessio, che nel frattempo ha tre anni. All’inizio l’esperienza è stata dura. Tanto che Thauvin ha anche ammesso di aver pensato di smettere. Il primo gol lo segna 8 mesi dopo il suo arrivo. Alla fine, a rilento, si è sbloccato, riprendendo in mano la sua carriera.
Thauvin è un calciatore rinato
Oggi è tornato in Francia, al Lens, un’isola felice più vicina a casa. È diventato un altro. Ha ripreso in mano anche la cura del suo corpo: attenzione a ogni dettaglio, lavoro intensivo in palestra, riposo calcolato e attenzione all’aspetto mentale. E ancora: il nutrizionista gli ha cambiato dieta. Via anche glutine e lattosio. Oggi Florian ha 32 anni e si sente come a inizio carriera.
Dopo un grande inizio di stagione, è arrivata anche la chiamata della Francia, che lo ha convocato sei anni dopo l’ultima volta. Risultato? Gol al 2° pallone toccato dopo il suo ingresso in campo. Un mese dopo, oggi Flo è di nuovo lì, in ritiro con la sua Nazionale, fiero del suo percorso e di quella chiamata a sua mamma, che dimostrava la fragilità di un ragazzo perbene, che oggi ha superato le difficoltà e sogna il suo terzo Mondiale.
