Thorsby: «Mi piacerebbe incontrare Papa Francesco. Sarebbe un perfetto messaggero per la tutela dell’ambiente»

by Redazione Cronache

Il centrocampista della Sampdoria, Morten Thorsby, ha rilasciato un’intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. 

UN ANNO DAL DEBUTTO – «Sapevo bene che nel calcio basta un attimo per far cambiare situazioni che sembrano immutabili. E, al tempo stesso, far cambiare la tua vita. A me è successo più o meno così quella sera a Ferrara. Il resto è stato tutto incredibile, sono cresciuto tanto».

AMBIENTAMENTO – «Sapevo che il primo anno in Italia sarebbe stato difficile, in un calcio completamente diverso dal passato. Ma sono una persona positiva, e intorno a me ho sempre avvertito fiducia. E, soprattutto, ho lavorato. Tanto. Penso che si debba fare così per ottenere risultati e crescere nel modo giusto. Prima o poi il tuo momento arriva: e così è stato. Il mio calcio è migliorato, ma di certo non ho ancora finito il mio percorso».

JOLLY – «Durante una partita possono mutare certe situazioni tattiche e se puoi ricoprire più posizioni, è utile anche per l’allenatore. Però so pure che mi trovo a mio agio soprattutto a centrocampo. Lì rendo di più».

LA SAMP – «Il gruppo di oggi gioca insieme da oltre un anno. Non solo: conosciamo meglio Ranieri, sappiamo cosa vuole da noi. Inoltre, è vero, sono arrivati giocatori forti in più ruoli. L’inizio del campionato dimostra che stiamo lavorando bene insieme e sintonia fra di noi».

 

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PALADINO DELL’AMBIENTE – «Se ho convinto qualche compagno ad acquistare un’auto full electric? Non ancora, ma posso dire che sta crescendo molto la consapevolezza dei calciatori e degli sportivi in generale verso le tematiche legate all’ecologia. Nei prossimi anni dovremo essere noi gli ambasciatori dell’ambiente».

PAPA FRANCESCO – «Mi piacerebbe incontrare Papa Francesco. Lui sarebbe un perfetto messaggero per trasmettere alla gente questo messaggio legato all’ecologia, che dipende poi direttamente dalla nostra educazione. Abbiamo bisogno della natura, ma questi concetti non vanno solo appresi, ma anche capiti perché tutti diventiamo consapevoli del problema».

RANIERI – «Il miglior tecnico della carriera? Sino ad oggi ne ho avuti sette, e ciascuno di loro aveva metodologie differenti, ma ho solo 24 anni. Sappiamo tutti che Ranieri è un grande allenatore, io sono contento di lui anche perché è una bella persona. Qui ha fatto un gran lavoro e ci sono tutte le condizioni per fare una bella stagione».