Thorstvedt, l’ultimo colpo a effetto del Sassuolo

by Costantino Giannattasio

Come per i prodotti che mangiamo, anche nel calcio spesso e volentieri la provenienza (intesa in questo caso come la squadra dove ci si è formati) è un certificato di qualità. Così quando si acquista un giocatore del Genk, di solito si può stare tranquilli. Lo sa bene il Sassuolo, che tra l’altro con il club belga condivide lo stesso obiettivo: crescere e valorizzare i giovani calciatori. E ha speso 10 milioni di euro per Kristian Thorstvedt centrocampista norvegese che può giocare sia mezzala che trequartista. Ventidue anni, piede mancino e fisico possente.

Thorstvedt, l’ultimo del Genk in Serie A

Dopo Castagne e Maehle, ma soprattutto Malinovsky e Milinkovic-Savic, Thorstvedt è un altro calciatore passato dal Genk che arriva in Serie A. A livello europeo, invece, il club azzurro ha lanciato gente come Cortouis e De Bruyne, entrambi usciti da quel settore giovanile e diventati punti di riferimento anche della Nazionale. Il ragazzone, alto un metro e 90 e capace di abbinare fantasia e atletismo, coi capelli biondi sempre pettinati in maniera elegante, era stato acquistato per un milione e mezzo dal Viking, club di Stavanger che milita nella massima serie norvegese, dopo essere cresciuto nello Stabaek (che si trova in seconda divisione).

Nelle stagioni trascorse in Belgio ha vinto la coppa nazionale ed è riuscito a migliorare sempre il proprio rendimento, chiudendo l’ultimo campionato con 29 presenze e 5 reti. Tra l’altro, se il suo cognome vi dice qualcosa è perché il padre è stato il miglior portiere norvegese di sempre e ha giocato quasi 10 anni nel Tottenham. Un destino simile a quello di Erling Haaland, suo amico e compagno di Nazionale finito a giocare nella stessa squadra di papà Alf-Inge.

Lui e Alvarez

«Io portiere come papà Erik? Non ci ho mai pensato, preferisco segnarli i gol piuttosto che impedirli» ha detto nei giorni della presentazione. «Mi descrivo come un centrocampista offensivo: mi piace entrare in area e segnare, o comunque fornire assist». Si troverà in squadra insieme a un altro talento che i neroverdi hanno soffiato alla concorrenza europea, l’attaccante uruguaiano Agustín Álvarez. Classe 2001, pagato 12 milioni dal Peñarol. Entrambi faranno molto comodo dopo la partenza di Scamacca, alla quale non è chiaro se là davanti se ne aggiungeranno altre. Del resto il coraggio di lanciare i giovani al Mapei Stadium è una di quelle cose che non manca proprio.