Tiri in porta vietati e docce consentite: come si allena l’Inter

by Redazione Cronache
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Tutte le squadre devono e dovranno rispettare il protocollo sanitario – in arrivo il 18 maggio per gli sport di squadra. La gestione interna, però, varia da club a club. Qui di seguito come l’Inter sta gestendo il rientro alla Pinetina dei propri calciatori – fonte La Gazzetta dello Sport.

TEMPISTICHE – Lo staff medico nerazzurro conta di completare tutti i test – fisici e i tamponi – in giornata, così da permettere a Conte e ai suoi calciatori di tornare ad allenarsi già da domani. In alternativa, da giovedì l’Inter tornerà a lavorare nel proprio centro sportivo.

ORGANIZZAZIONE – L’allenatore nerazzurro suddividerà i calciatori nei quattro campi a disposizione, scaglionando gli ingressi nel centro sportivo. L’idea di Conte è quella di lasciare la metà campo a un singolo calciatore, quindi due giocatori per ogni terreno di gioco. Otto in totale, ma mai contemporaneamente, ma sfruttando l’arco temporale di tutta la giornata.

LAVORO – Inizialmente, onde evitare infortuni, Conte ha previsto una sola seduta al giorno per ogni singolo calciatore. Le sedute saranno atletiche, oltre che individuali: difficile che si veda il pallone, se non per piccoli esercizi. Vietati i tiri in porta, perché calciare con forza il pallone è proprio uno di quei gesti tecnici che può mettere a rischio i muscoli ad inizio preparazione.

PRESENZE – Sarà ristretto il numero di persone presenti in campo: un medico, un fisioterapista e uno-due componenti dello staff tecnico. Per tutti, come da disposizione del Governo, c’è l’obbligo di indossare la mascherina dentro il centro sportivo.

STRUTTURE – I giocatori nerazzurri potranno utilizzare singolarmente le camere del centro sportivo per cambiarsi prima e dopo la seduta, oltre che per fare una doccia. Lo spogliatoio, così come il ristorante e tutti gli spazi di condivisione, resteranno chiusi.

RIENTRI – Tutti i calciatori sono da tempo tornati in Italia tranne Alexis Sánchez, in procinto di concludere la quarantena nel proprio paese d’origine – in Cile – così da poter fare ritorno a Milano da giovedì.