La favola di Tramoni: «Out 7 mesi e doppietta in 15 minuti»

by Simone Bernardini

Immaginate: avete 23 anni, sta per iniziare la vostra 3ª stagione in Serie BKT e confidate possa essere quella della consacrazione. Venite da due annate in cui avete segnato 8 e 5 gol. Vi allenate bene, c’è un nuovo mister giovane con cui c’è intesa. Lui riconosce il vostro potenziale e non manca occasione per ricordarvelo. «Ho un buonissimo rapporto con Aquilani, fin da inizio anno mi ha dato fiducia».

Dopo lunghi mesi di preparazione è finalmente arrivato il momento dell’esordio in campionato, gara difficile contro la Sampdoria al Ferraris. La partita sta andando alla grande, avete trovato subito il gol, state vincendo 0-2 e sembra davvero l’inizio di una stagione da ricordare.

E invece non sarà così. Minuto 72: buio, dolore al ginocchio. «Quest’anno era iniziato benissimo, poi è successo l’infortunio. A fine partita quando ho visto i dottori e il ginocchio ho capito subito che c’era qualcosa di grave».

 

Lo stop di 7 mesi

Inizia un calvario lungo 7 mesi «L’intervento è stato fatto la settimana dopo, poi mi sono rimesso al lavoro per tornare al meglio il prima possibile. Il periodo è stato difficile e ho avuto paura di non farcela, fare fatica a recuperare. Ma mi sono stati tutti vicini e per me questo è stato fondamentale per recuperare».

 

Un recupero che si è diviso a metà tra i suoi due paesi: la Francia e l’Italia. «I primi tre mesi sono rimasto tanto da solo. All’inizio ero fermo in casa perché non riuscivo a muovermi, poi ho fatto due mesi in Francia e dopo, quando sono tornato a Pisa, ho ripreso ad allenarmi al centro sportivo con la squadra. È stata una bella boccata d’ossigeno. Mi ha aiutato stare con loro. Anche se non giocavo, mi ha aiutato a far passare il tempo più velocemente».

 

Un ritorno migliore non si poteva immaginare

Dopo diversi mesi complicati la mancanza del campo è tanta, come la voglia di spaccare il mondo, ma allo stesso tempo c’è bisogno di stare attenti e scongiurare possibili ricadute. «Era una settimana che sapevo che il mister mi avrebbe convocato, ho cercato di allenarmi al meglio concentrandomi su me stesso e il ginocchio. Avevo bisogno di non avere paura, è stata una settimana dove ho lavorato tantoe alla fine il lavoro ha pagato». La partita più pazza del turno pasquale di Serie BKT è Pisa-Palermo: gara che è costata la panchina al tecnico rosanero Corini. I siciliani vanno sul doppio vantaggio, prima di essere rimontati e rimanere in inferiorità numerica nel giro di 5 minuti. Nonostante l’uomo in meno, Brunori al 76° minuto trasforma un rigore e porta di nuovo gli ospiti in vantaggio per 2-3.

 

Al 78’ mister Aquilani si gira verso la panchina e chiama Matteo. «Non mi aspettavo di entrare, ero in panchina e non mi ero neanche scaldato. Dopo il 2-3 del Palermo il mister si è girato e mi ha detto ‘Entri’. Non ho avuto molto per pensare, ma quando sono arrivato sul campo mi son detto ‘Adesso hai 15 minuti per provare a riprenderla’». Sono bastati 12 minuti più recupero a Tramoni per completare una rimonta pazza e regalare 3 punti importantissimi al Pisa, che si proietta così in piena corsa per i play-off, ora distanti appena 2 punti. «Dopo la partita tutti quelli che mi son stati vicini in questi mesi sono venuti ad abbracciarmi, dal mister ai preparatori. Il primo pensiero è andato alla mia famiglia, a mio fratello e alla mia ragazza».

 

E se vi chiedete come si possa festeggiare una serata del genere: «Mi sono preso del tempo per realizzare quello che era successo, ci ho messo un po’ per capire. 7 mesi dopo, torno e faccio la doppietta che ci fa vincere. Non ho fatto grandi festeggiamenti perché ci siamo allenati il giorno dopo e sabato c’è la partita contro il Brescia, una sfida importante per chiudere al meglio».

 

Il sostegno di mister Aquilani e l’arrivo con il fratello Lisandru

Matteo ci ha raccontato di come mister Aquilani sia stato decisivo nel suo recupero: «Durante il mio recupero mi diceva che non vedeva l’ora di rivedermi in campo. Mi ha aiutato confortandomi, dicendomi di stare tranquillo e che sarei tornato, questo mi ha aiutato a restare concentrato e recuperare al meglio. Da inizio stagione vedo che il mister è cresciuto molto, ci sono stati degli errori ma è maturato tanto. L’insegnamento più grande che mi ha dato, però, non è stato tattico ma mentale. Avere fiducia nelle proprie qualità ed essere più cattivo. Credo che sia stato decisivo lunedì, perché sono tornato in campo dopo 7 mesi e sono riuscito a fare 2 gol».

 

Tramoni è arrivato in Italia nel 2019, al Cagliari da Ajaccio, ma non si è trasferito da solo. Con lui è arrivato anche il fratello minore Lisandru (classe 2003) che lo ha poi seguito anche a Pisa. Dopo alcune stagioni aggregato alla Primavera, quest’anno Lisandru si è ufficialmente affacciato al calcio dai grandi trovando già 21 presenze in campionato. «Sono contento per mio fratello, deve continuare a lavorare, secondo me può fare ancora di più. Se resta concentrato può fare meglio».

 

Matteo ci ha raccontato come sia stato difficile lasciare casa giovane e quanto sia stato utile essere con suo fratello in questo percorso. «Essere insieme ci ha aiutato tanto, soprattutto per lui che aveva appena 17 anni. Abbiamo vissuto insieme solo il primo anno a Cagliari, poi ognuno ha preso la sua casa».

 

Poche settimane fa, sfruttando le origini italiane e la residenza nel nostro paese negli ultimi 5 anni, i fratelli Tramoni sono riusciti ad ottenere il doppio passaporto, un iter  iniziato già nel 2021 quando l’Under 21 azzurra aveva dimostrato interesse nei confronti di Matteo. «In passato avevo fatto alcune presenze con le giovanili francesi, ma mi sento bene in questo Paese e ci tengo. In futuro se avessi la possibilità di scegliere, opterei per l’Italia». Dopo mesi complicatissimi, il peggio per Tramoni sembra alle spalle e il Pisa può concentrarsi sul finale di stagione: «Io ci credo ai play-o, sabato giochiamo contro il Brescia che ha 2 punti in più di noi, faremo di tutto per arrivarci». Idee chiare e voglia di tornare a sognare, il Pisa può farcela e con un Matteo Tramoni in più è tutto più semplice.