Tutto quello che c’è da sapere sul protocollo ufficiale della VAR

by Redazione Cronache

di Gabriele Codeglia

Ecco tutto quello che c’è da sapere sul protocollo ufficiale della VAR. La Video Assistant Referee è stata introdotta in Serie A a partire dalla stagione 2017-2018 con l’intento di ridurre al minimo gli errori degli arbitri in campo. Ma a distanza di poco più di tre anni, le polemiche non si sono ancora placate, anzi…
In tante occasioni, l’ormai famosa on field review si è rivelata utilissima, risolvendo situazioni complicate e difficili da sviscerare in una frazione di secondo per il direttore di gara. Altre volte invece, complice anche il grande spazio interpretativo lasciato dal regolamento ufficiale, anche il VAR non ha saputo fare chiarezza su certi episodi.
Ma ciò che più di ogni altra cosa fa arrabbiare giocatori, allenatori e tifosi, è il fatto che non si sappia con esattezza quando, come e perché il VAR può entrare in gioco.

Quindi abbiamo deciso di andare a leggere il testo ufficiale, il libro ‘sacro’ del gioco del calcio, ovvero il ‘Il Regolamento del Giuoco del Calcio corredato delle Decisioni Ufficiali FIGC e della Guida Pratica AIA – Edizione 2020 – Aggiornata al 7 agosto’.

Alla pagina 153 del testo si trova il capitolo dedicato al protocollo in questione.

Principi

Al comma 1 del punto relativo ai principi del VAR, si trova scritto che «un VAR è un ufficiale di gara, con accesso indipendente ai filmati della gara, che può assistere l’arbitro soltanto in caso di “chiaro ed evidente errore” o “grave episodio non visto” in relazione a:
a. rete segnata / non segnata
b. calcio di rigore / non calcio di rigore
c. espulsione diretta (non seconda ammonizione)
d. scambio d’identità (quando l’arbitro ammonisce o espelle il calciatore sbagliato)».

Altro passaggio importante e significativo è quello esplicitato ai comma 4 e 5 del medesimo punto. «Solo l’arbitro può iniziare una “revisione”; il VAR (e gli altri ufficiali di gara) possono solo raccomandare una “revisione” all’arbitro. La decisione finale viene sempre presa dall’arbitro, o in base alle informazioni del VAR o dopo che l’arbitro ha intrapreso una “revisione sul campo” (OFR = On Field Review)».

Episodi revisionabili che cambiano la gara

Come si legge sul regolamento, «l’arbitro può ricevere assistenza dal VAR solo in relazione a quattro categorie di decisioni / episodi che possono influenzare l’esito finale di una gara. In tutte queste situazioni, il VAR viene utilizzato solo dopo che l’arbitro ha preso una (prima / iniziale) decisione (compreso lasciar proseguire il gioco), o se un episodio grave non viene visto dagli ufficiali di gara».

a. Rete segnata / non segnata

• infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che ha portato alla segnatura o nel segnare la rete (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.)
• pallone non in gioco prima della segnatura
• decisione sul gol / non gol
• infrazione del portiere e/o del calciatore che esegue un calcio di rigore o ingresso in area prima dell’esecuzione di un calcio di rigore da parte di un attaccante o difensore che viene poi direttamente coinvolto nel gioco se il pallone rimbalza da palo, traversa o portiere

b. Calcio di rigore / non calcio di rigore

• infrazione della squadra attaccante nel costruire l’azione che si conclude con l’episodio del calcio di rigore (fallo di mano, fallo, fuorigioco, ecc.)
• pallone non in gioco prima dell’episodio
• posizione dell’infrazione (all’interno o all’esterno dell’area di rigore)
• calcio di rigore erroneamente assegnato
• infrazione da calcio di rigore non sanzionata

c. Espulsioni dirette (non seconda ammonizione)

• DOGSO* (in particolare il punto dell’infrazione e la posizione degli altri calciatori)
• grave fallo di gioco (o contrasto imprudente)
• condotta violenta, mordere o sputare
• usare gesti offensivi e/o ingiuriosi

d. Scambio d’identità (cartellino rosso o giallo)

«Se l’arbitro sanziona un’infrazione e poi ammonisce / espelle il calciatore sbagliato, l’identità del reo può essere riesaminata; l’infrazione in sé non può essere oggetto di revisione a meno che non si riferisca a un rete, un episodio da calcio di rigore o un cartellino rosso “diretto”».

*acronimo di Denying Obvious Goal Scoring Opportunity, ovvero ‘negare l’evidente opportunità di segnare una rete’.

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Aspetti pratici

Un ulteriore sottolineatura viene fatta nell’ultimo punto del capitolo riguardante gli aspetti pratici. «Se l’arbitro decide di vedere il filmato, il VAR selezionerà l’inquadratura migliore e la velocità del replay; l’arbitro può richiedere ulteriori inquadrature / velocità».

Procedure

Qui viene ribadito che «l’arbitro è l’unica persona che può prendere la decisione finale; il VAR ha lo stesso status degli altri ufficiali di gara e può solo assistere l’arbitro».

Ma alla fine l’arbitro può rifiutarsi di andare al VAR?

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