«Tre giorni prima della partita la simuliamo con la stessa intensità. E finiamo distrutti»

by Giacomo Brunetti
Udinese

L’Udinese corre a mille. Lo fa in campo come in classifica. Terzo posto e cinque vittorie consecutive, un solo punto di distacco dalla vetta. Ci siamo chiesti: cosa c’è dietro a questo sprint? Per risolvere la questione, lo abbiamo chiesto ai protagonisti.

Cosa c’è dietro la grande partenza dell’Udinese

Innanzitutto, il segreto parte dalla Serie D. Il preparatore atletico dell’Udinese lo ha scovato Andrea Sottil, il mister, ai tempi del Siracusa. Si chiama Cristian Bella e coordina lo staff composto da Enrico Moro e Francesco Tonizzo. Da quel giorno, da Siracusa, raramente si sono separati. Se i bianconeri corrono così tanto, il merito è loro.

C’è chi invece ha fatto il percorso inverso. Grandi palcoscenici, fino alla Serie A. Tolgay Arslan è uno di questi, e in esclusiva ci ha raccontato: «Pensavo che dopo lo scorso anno non avrei lavorato così duramente, ma mi sbagliavo. Quando è arrivato Sottil non volevo crederci». Ritmi alti anche in allenamento: «Tre giorni prima della partita, la simuliamo. Stessa intensità, finiamo distrutti. A volte penso: ‘Ma come facciamo a giocare davvero domenica?’. Però i risultati si vedono: abbiamo molto feeling».

Nell’ultima uscita, è stata l’Inter a cadere al cospetto dell’Udinese. I calciatori si trascinano anche in campo. Proprio Arslan aveva ripreso Samardžić (a proposito, sarà lui la prossima plusvalenza d’oro dopo Udogie?) per un calcio d’angolo battuto troppo lentamente. Sul corner successivo è arrivato il gol di Bijol. Il segreto del successo è sempre nello spogliatoio. Tanti hanno indicato Rodrigo Becão come leader: «Lo metto tra le persone più simpatiche mai conosciute. Certo, credo che gli attaccanti avversari non possano dire la stessa cosa». Alla base di tutto un calcio propositivo. Arslan ci racconta che «lo scorso anno cercavamo molte palle lunghe, ma avevamo la qualità per fare di più. Adesso giochiamo di più a calcio, quando facciamo gol vogliamo subito farne un altro. Non ci fermiamo a difendere».