Verona, Borini: «Vi spiego da cosa nasce la mia esultanza»

by Redazione Cronache

L’esterno dell’Hellas Verona Fabio Borini, attraverso una diretta Instagram con uno degli sponsor del club Gruppo Sinergy, ha svelato alcuni retroscena sulla fase di ripresa fisica dopo la pausa forzata causa Coronavirus.

ALLENAMENTI – «La mia vita in fase di quarantena ha subito delle variazioni dal punto di vista fisico e atletico. Le restrizioni erano rigide, non eravamo abituati ad allenarci così. Abbiamo dovuto strutturare il nostro corpo in maniera diversa, preparandoci anche per il dopo, considerando che probabilmente dovremo disputare un mini-campionato con il caldo. Ma da professionisti bisogna essere pronti a tutto».

RIABILITAZIONE – «Quando hai spento il cervello per un periodo così lungo non è semplice: durante le prime sedute dicevo al mister che ci mettevo venti o trenta secondi in più a riattivare il cervello. L’aspetto psicologico era importante prima, e lo sarà ancora di più adesso: abbiamo di fronte una situazione atipica, dalle tempistiche molto strette».

ALTRI SPORT – «Mi piace molto la NFL, il football americano. Dopo una partita, quando faccio fatica a dormire, posso solo vedere le partite della NFL, per via del fuso orario. Mi piace, è uno sport fisico, maschio».

ESULTANZA – «Nasce ai tempi del Chelsea. Era un periodo difficile della mia carriera, per via di problemi contrattuali, e volevo dimostrare con un gesto che nonostante tutto non avrei mai mollato. Ho pensato a quello, e mi è piaciuto, così come ai tifosi, che arrivavano addirittura a riprodurlo».

AVVERSARI – «Avversari forti ho incontrati tanti, ma quello che salta all’occhio è Cristiano Ronaldo. Poi Terry: l’ho avuto sia come avversario che come compagno. Sono giocatori che non spengono mai l’interruttore, pensano sempre a come migliorarsi».