Cos’è successo al talento di Verratti?

by Lorenzo Lombardi
verratti

La carriera di Marco Verratti, fin qui, ha tre capitoli: il primo è legato alla ‘sua’ Pescara, dove nasce, cresce e diventa uomo e calciatore. Con la maglia del ‘Delfino’ gioca 78 partite, partendo dalla Lega Pro, fino a raggiungere la Serie A, con una squadra formidabile agli ordini di mister Zeman.

Il secondo capitolo, quello centrale, è inevitabilmente, legato alla vita parigina. Arrivato come una giovane scommessa, con il passare del tempo è diventato un leader e un simbolo della rinascita del PSG (416 partite e 30 titoli vinti).

Il terzo capitolo, forse quello più bello, è legato alla vittoria, da protagonista, dell’Europeo nel 2021; nessuno cancellerà mai quella grandiosa pagina di storia calcistica italiana. Il quarto è tutto da scrivere, ed è quello in cui dovrà trovare il modo di tornare protagonista.

Verratti, il malumore e le proteste dei tifosi

Per anni è stato molto amato dai tifosi parigini, che lo vedevano come il loro beniamino. Poi però, anche a causa delle sconfitte in ambito europeo, è diventato bersaglio di critiche. Il rapporto con il tempo è peggiorato e spesso Verratti è stato accusato di comportamenti extracampo non professionali. Ha vissuto un’estate fuori rosa, sapendo di dover lasciare il PSG. Ora sembra in procinto di trasferirsi in Qatar, all’Al-Arabi, per una cifra intorno ai 45-50 milioni di euro; mancano solo alcuni dettagli legati al suo contratto.

Dove giocherà?

L’Al-Arabi è un club qatariota, con sede a Doha, e militante nella Qatar Stars League. Fondato nel 1952, ha vinto 7 titoli nazionali ed è la squadra più tifata del paese. Ha conquistato il suo primo trofeo nel 1978, vincendo la Coppa dell’Emiro del Qatar e, a cavallo tra gli anni 80’ e 90’ ha vissuto il suo periodo d’oro (17 titoli). Verratti percepirà quasi il doppio del suo precedente stipendio con il PSG e seguirà le orme di Batistuta e Taribo West, che in passato hanno giocato nell’Al Arabi.

Ancora una speranza

L’ultima stagione deludente e la scelta di andare a giocare in un campionato meno competitivo lo hanno escluso dai radar di Spalletti e della Nazionale. Spetta a lui tornare quello di un tempo, per guadagnarsi almeno altre partite di livello internazionale. Un talento come il suo non può essere lasciato andare in questo modo.