Xhaka è il cuore e la mente del Bayer Leverkusen

by Lorenzo Lombardi

L’ennesimo capitolo della carriera di Granit Xhaka è appena cominciato. In estate ha lasciato la Premier e l’Arsenal, di cui è stato anche capitano, per voltare pagina. Oggi è 1° in Bundesliga, imbattuto con il Bayer Leverkusen, ed è il cuore e la mente di una squadra entusiasmante.  

Xhaka ha le chiavi del centrocampo

Granit Xhaka è un grande equilibratore, capace di dettare i tempi e di controllare il ritmo della partita. Inoltre ha portato alla squadra di Xabi Alonso tutta la sua leadership. È stato preso proprio per questo. La sua esperienza si è rivelata fondamentale in quella che è una squadra piena di giovani talenti. È il terzo giocatore più anziano a disposizione di Alonso. «Ha avuto un enorme impatto sulla squadra sin dal primo giorno. È un giocatore estremamente importante per noi», ha detto l’allenatore spagnolo.

Il direttore sportivo Simon Rolfes, che ha giocato al fianco di campioni come Michael Ballack, Arturo Vidal e Toni Kroos, maestri del centrocampo, ha aggiunto: «Sono molto soddisfatto delle sue prestazioni. È un giocatore eccezionale, tiene il ritmo per la nostra squadra e ha una personalità indiscutibile, dentro e fuori dal campo. Ha un grande carattere».

Statistiche impressionanti

È il giocatore che ha completato il maggior numero di passaggi progressivi (119), e di passaggi nella trequarti offensiva (127), in Europa. In Bundesliga solo Kim Min-Jae del Bayern Monaco ha accumulato più tocchi di Xhaka (1211), mentre gli oltre 81,3 chilometri percorsi in questa stagione lo rendono uno dei migliori in squadra. Ha anche completato il 93,4% dei suoi passaggi tentati e, per di più, ha vinto il 52% dei suoi duelli contestati, dimostrando di non essere abile solo con la palla tra i piedi.

Nonostante la sua eccezionale visione e qualità tecnica, ciò che lo mette in risalto è il suo temperamento e la sua abilità di leader. Lo si vede spesso interagire con i compagni di squadra durante le partite, per organizzare la struttura e fornire incoraggiamento quando necessario: la sua influenza è evidente anche sul suo compagno di reparto Exequiel Palacios, evidentemente cresciuto in quanto a rendimento e costanza, autore di 2 gol e 2 assist sin qui.

«Sono una persona che si emoziona facilmente. Sì, mi piace piangere e non me ne vergogno. Mi è successo tante volte anche per felicità. Una di queste è stato quando sono tornato al Bayer, lo volevo con tutto me stesso».

Xhaka è di nuovo il totem di un progetto ambizioso, e insieme a Xabi Alonso vuole compiere un’impresa storica.