Marotta: «Stipendi calciatori, senza incassi serve flessibilità. Vi spiego la mia idea»

by Redazione Cronache

Non è un momento facile per il mondo del calcio, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto economico. Di questo ne ha parlato Giuseppe Marotta, amministratore delegato dell’Inter e consigliere federale, che ha illustrato la sua visione a La Gazzetta dello Sport.

SLITTAMENTO – «Abbiamo convenuto di far slittare di qualche mese il pagamento degli stipendi di luglio e agosto. Per venirci incontro in questa fase critica per il calcio. E non solo per il calcio».

FUTURO – «Se penso a queste soluzioni anche per il futuro? Certamente. Ne stiamo parlando in questi giorni con gli altri club e i vertici del calcio. L’idea è di rendere più flessibili i pagamenti ai calciatori. Ovviamente mi riferisco solo alla Serie A, perché in Serie B e in C gli stipendi sono molto più bassi ed è giusto che i pagamenti avvengano con regolarità».

IDEE – «Senza il pubblico negli stadi e senza i relativi incassi, le società dipendono dai bonifici dei broadcaster televisivi e degli sponsor, che avvengono in tempi lunghi. Sarà bene lasciare i club liberi di pattuire con i propri tesserati maggior flessibilità nei pagamenti. Basterebbe fissare una base minima mensile, dilazionando gli oneri maggiori nel corso della stagione. In questo modo gli ingaggi più rilevanti peserebbero meno sulle innumerevoli scadenze dei club. Del resto negli altri Paesi funziona già così, perché non farlo anche noi?».

IL COSTO DEL LAVORO – «Sta aumentando, purtroppo. Ormai le società di A spendono il 60% delle risorse per gli ingaggi. È una percentuale che rischia di portare al fallimento. Occorre intervenire per restituire solidità a tutti».