Pione Sisto ha acquistato un pezzo Portogallo per dare vita a uno stato autonomo

by Costantino Giannattasio
pione sisto

Lo ricorderete sicuramente per il suo nome, da papa rinascimentale. E pure per le sue prestazioni con la maglia del Midtjylland, quando era uno di quei feticci che amiamo scovare nelle serate di Europa League. Nella sua vita Pione Sisto è già stato tante cose. Oggi, per esempio, il suo nome è collegato a una setta religiosa che vuole costituire uno stato autonomo all’interno del Portogallo. Sì, avete letto bene.

Pione Sisto e lo stato autonomo in Portogallo

L’esterno d’attacco danese, nato in Uganda da genitori sudsudanesi, è finito per ancora volta nei guai. Dopo essere arrivato ne LaLiga nel 2016, il suo talento è andato sfiorendosi. Colpa anche di abitudini un po’ particolari.

La sua avventura al Celta Vigo, infatti, terminò nel periodo del lockdown, quando non rispettò le restrizioni imposte dal governo spagnolo, per tornare a casa, in Danimarca, in macchina, documentando tutto sui social. Furbizia.

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Questo episodio, però, aveva fatto seguito a un altro evento degno di nota: la scelta di seguire una dieta fruttariana durante la lotta per la salvezza nel 2019. Un regime alimentare che lo mise ko al punto da non riuscire ad allenarsi.

Il mistero di un nuovo gruppo religioso

Negli ultimi giorni, però, Pione è tornato in auge con una storia dai risvolti misteriosi. L’ex stellina classe ’95 è finita in uno strano giro legato a un santone inglese, Água Akhabl Pinheiro, che vuole dare vita a uno stato indipendente sul suolo portoghese, il Reino do Pineal.

Il gruppo religioso si è affidato a Sisto, che ha acquistato 4,7 ettari di terreno a Oliveira do Hospital, comune di 4mila della regione di Coimbra, dove è stato eretto un piccolo villaggio che ospita i seguaci della setta. Le indagini chiariranno la posizione di Pione Sisto in questa torbida storia, che ha già allertato al massimo le forze dell’ordine portoghesi.

Ma le stranezze di carattere religioso, nella sua vita, non finiscono qui. In occasione delle presentazioni con Celta Vigo e Midtjylland (il secondo mandato), la sua famiglia aveva svolto dei riti indigeni tipici del Sud Sudan.