Con il cuore che piange

by Redazione Cronache

Alessa‘…
C’ho messo un’ora a capì che ti era successo qualcosa de brutto.
E fidati, in quel momento me so’ sentito come se fosse capitato a me, oppure a mio fratello.
Ma è sempre così. Quando credi che le cose stiano cominciando a girà per il verso giusto, ecco che qualcosa di brutto te cade tra capo e collo.
Tu sei er core della mia città. Perché è bello parlare del Capitano, ma io guardo come te muovi, come parli, come corri dietro ai tuoi sogni. E nei tuoi sogni ce so’ anch’io.
Si Alessa‘. Devi sapere che dentro le tue corse ce so’ anch’io. Ogni volta che senti un grido dalla tribuna che prova a fatte correre di più. Ogni volta che calci una punizione. Ogni volta che scivoli ad arpionà un pallone tra le caviglie dell’avversario. Ogni volta che scarichi er pallone in fonno ar sacco. Girati, Alessa‘. E troverai me, sempre a strillà come un matto.
Alessa‘…
C’ho messo un’ora a sceglie’ la foto per poterti scrivere ‘na lettera. Ma il mio Alessa‘ nun è er ragazzo che s’abbatte e piagne. Il mio Alessa‘ è un leone. Che se butta sulla riga della porta per evitare un gol fatto. Allora ho scelto questa foto, sperando in una tua risposta.
Per te nun sarà nulla, per me vale come un gol nella finale del Mondiale.
Torna presto Alessa‘ e se puoi manname un saluto.