Juventus, Szczesny: «Allison il migliore al mondo, la partita con l’Inter…»

by Redazione Cronache

Il portiere della Juventus,    Wojciech Szczesny è stato intervistato da Sky Sport in videochiamata nel pomeriggio di ieri. Il polacco ha raccontato di come passa il suo tempo in casa, ma anche di campo. Szczesny ha fatto riferimento alla gara con l’Inter, mandando un messaggio ai tifosi:

SULLA QUARANTENA – «Sono ovviamente un po’ annoiato visto che sono passate due settimane dall’inizio della quarantena a casa. Sono da solo a Torino perché la mia famiglia è andata in Polonia. Detto questo, però, devo dire che sto passando questo periodo in maniera tranquilla. Dormo tantissimo, mi sto rilassando un po’ ma ogni giorno mi alleno per farmi trovare pronto quando riprenderà il campionato».

SUI CASI DI POSITIVITÀ DEI COMPAGNI – «Ho sentito Rugani e Matuidi subito dopo che abbiamo avuto la notizia. Dispiace, ma tutti stanno abbastanza bene e non hanno sintomi gravi. Gli auguriamo di tornare presto in gruppo. Invece, per quanto riguarda il mio tampone, ero tranquillo e abbastanza sicuro di essere negativo. Poi, in ogni caso, ero chiuso in casa e non sarebbe cambiato tanto».

SU INTER – JUVE – «È stata una partita molto strana, giocare contro l’Inter a porte chiuse non è normale. Ma l’abbiamo vinta e festeggiata, ma senza i tifosi non è la stessa cosa. Nel calcio viviamo di emozioni e di momenti bellissimi, questo è il bello dello sport».

IN ITALIA LA MIGLIORE PERCENTUALE DI PARATE – «La percentuale delle parate è una statistica che non m’interessa tanto. Una delle cose che deve fare il portiere è parare, ma è solo uno dei tanti aspetti. È sempre bello stare in alto nelle classifiche, ma il lavoro di un portiere si giudica in un altro modo. Alisson al momento è il più forte del mondo, ho avuto il piacere di giocare con lui, era giovane ma si è visto subito che sarebbe diventato uno dei migliori».

AI TIFOSI – «Vorrei soltanto dire che bisogna rispettare le regole perché più le rispettiamo, più presto potremo vederci sul campo. Il nostro sacrificio, in questo momento, può salvare le vite delle persone più fragili. Rimaniamo tutti a casa, ci vediamo presto».