Litiga con Messi a fine partita, ma ammette: «Mio figlio si chiama Lionel per lui»

by Redazione Cronache

L’Argentina è tornata in vincere in Bolivia dopo diversi anni: un successo importante per l’Albiceleste, timbrato dai gol di Lautaro Martinez e Correa che hanno reso vano il vantaggio iniziale dei padroni di casa firmato da Marcelo Moreno.

A fine gara, però, s’è accesa la rissa: Lionel Messi è stato provocato dal preparatore della Bolivia, Lucas Nava, e dall’attaccante Martins ed ha reagito con un accesso scambio di parole. Compagni di squadra e arbitri hanno sedato sul nascere il parapiglia e hanno evitato che dalle offese si passasse alle mani. La stella del Barcellona ha apostrofato Nava con l’epiteto di «pelato».

La spiegazione

Il membro dello staff della Bolivia ha raccontato l’accaduto – che in Sudamerica ha fatto tantissimo rumore – a Radio Colonia, spiegando come si sia trattato di un malinteso. Questo il suo intervento: «Sono cresciuto guardando Messi giocare, è quanto di più grande possa esistere. Lo ammiro così tanto che mio figlio si chiama Lionel in suo onore».

Continua così Nava: «La partita è finita e ho visto che c’era in corso una rissa. Volevo semplicemente defilarmi per evitare ogni tipo di espulsione. In quel momento sembra che ci sia stato un malinteso, ma sono cose che accadono in campo». Quanto successo sul terreno di gioco ha fatto nascere un’ondata di insulti verso il preparatore boliviano: «Ho ricevuto insulti e minacce a causa della situazione che è accaduta con Messi. Mi ha fatto male che i miei figli sentissero come si parlasse di me».