Riccardo Orsolini, talento e personalità per arrivare in alto

by Redazione Cronache
orsolini

di Andrea Sperti

Una doppietta da record, in una domenica pomeriggio prenatalizia. Partiamo dalla fine per raccontare chi è e chi sta diventando Riccardo Orsolini, attaccante del Bologna che il 22 dicembre, nel match vinto contro il Lecce, è diventato il giocatore più giovane di questa Serie A capace di segnare due gol nella stessa partita.

Riccardo Orsolini ha iniziato nella sua città

Il classe ’97 inizia a tirare i primi calci al pallone nella sua città, Ascoli Piceno. A 7 anni arriva in casa bianconera e con quella maglia esordisce nel calcio professionistico, in Lega Pro, durante Ascoli – Pro Piacenza, gara terminata 1 a 1. Alla fine saranno 51 le presenze di Riccardo con la squadra marchigiana, molte delle quali in cadetteria, condite da 8 reti, con il primo gol arrivato a Verona contro l’Hellas, in un match sfortunato e perso dai suoi 4 a 1.

Il 30 Gennaio 2017, mentre Riccardo ruba la scena al “Del Duca”, arriva la chiamata di un’altra squadra bianconera, la Juventus di Massimiliano Allegri, il quale ha messo gli occhi sul giocatore, apprezzandone doti tecniche e duttilità.

Nuova avventura, direzione Bergamo

In realtà Riccardo a Torino non arriva mai. La Juventus, infatti, decide di cedere in prestito biennale il giocatore all’Atalanta. A Bergamo, Orsolini impara a lottare per obiettivi più prestigiosi, esordendo in Serie A e in Europa League, rispettivamente contro Chievo e Apollōn Limassol. Nonostante qualche buona prestazione, la concorrenza in attacco è troppa e l’esterno d’attacco, d’accordo con la società nerazzurra, decide di cambiare aria, arrivando al Bologna, che intanto si è accordato con la Juventus per un prestito di 18 mesi.

Bologna e Sinisa Mihajlovic

Riccardo Orsolini mette in campo voglia e determinazione, ma è l’arrivo del tecnico serbo a cambiare la qualità delle sue prestazioni e, forse, la carriera del ragazzo. Con il nuovo allenatore, arrivato lo scorso anno a stagione in corso, è amore e rispetto a prima vista. Sinisa pretende tanto da lui: corsa, gol e sacrificio. Riccardo, però, sa che questa può essere l’occasione giusta e non tradisce le attese del suo mister, garantendo equilibrio ad una formazione spesso schierata a trazione anteriore.

Intesa e compagni di reparto

«Il nostro reparto offensivo si conosce bene, c’è molta intesa tra noi che giochiamo praticamente a memoria. Giocare così è uno spettacolo». Proprio con queste parole l’attaccante marchigiano descrive l’intesa che traspare tra gli attaccanti del Bologna. Di certo giocare con Palacio, Sansone, Soriano e Santander facilita molto il compito del giovane esterno, ma le sue qualità si integrano bene, in un modulo disegnato giustappunto per questi calciatori.

Riccardo Orsolini e il sogno azzurro

Il suo rapporto con la nazionale è fin da subito ottimo. Con la formazione Under – 20 vince la Scarpa D’Oro come capocannoniere del torneo nel mondiale di categoria, con 5 gol in 7 presenze. Nel 2019, invece, partecipa alla spedizione degli azzurrini all’Europeo Under – 21, nel quale la compagine allenata da Luigi Di Biagio non supera la fase a gironi. Il riscatto in maglia azzurra, però, avviene il 18 novembre a Palermo, durante la sfida contro l’Armenia. Probabilmente quella data è segnata in rosso sul personale calendario di Riccardo, visto che in quell’occasione oltre all’esordio arriva anche la prima rete con la nazionale maggiore.

La doppietta di Lecce e le ottime prestazioni di questo inizio di campionato rappresentano un punto di partenza importante nella carriera del classe ’97. Lui è partito dal basso, dalla Serie C, scalando le categorie ed arrivando fino alla massima serie ad un’età giusta, quella nella quale si può dimostrare di non avere solo talento, ma anche la personalità per incidere.

Qualche anno fa ha confessato in una intervista di amare la lettura: «Leggere mi piace, mi rilassa, a volte la sera preferisco un buon libro, magari un’autobiografia di qualche campione». Ora, oltre che a leggere, potrebbe anche decidere di scrivere la storia. La sua, quella del Bologna e, chissà, anche quella della Nazionale.