Gli idoli più sorprendenti dei campioni di oggi

by Redazione Cronache

Tutti quanti ne abbiamo uno, anche i più grandi calciatori della storia ne hanno avuto uno. Perché prima di diventare i più forti, da bambini, pure loro ammiravano le gesta dei grandi campioni a cui si ispiravano.

Ecco gli idoli dei giocatori più forti di oggi.

Luka Modric

Era il 30 luglio del 2014. Il croato stava iniziando la sua terza stagione con il Real Madrid, fresco vincitore della decima. Al ‘Cotton Bowl’ di Dallas si era appena conclusa la seconda partita del girone di International Champions Cup tra i Blancos e la Roma, mattatore dell’incontro un signore di trentasette anni al minuto 58′: Francesco Totti. A fine gara, il capitano dei giallorossi e Luka Modric si scambiano la maglia con quest’ultimo che, il giorno seguente, commenta così l’accaduto: «La maglietta più preziosa che ho mai scambiato con qualsiasi giocatore, il mio idolo»

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Romelu Lukaku

Ora che gioca per l’Inter, il gigante belga sarà ancora più fiero e motivato nell’indossare quella maglia. Sì perché il suo idolo è uno di quei giocatori per cui, anche da avversari, era davvero difficile non alzarsi in piedi e applaudire dopo una giocata delle sue. Stiamo parlando di Adriano Leite Ribeiro, l’Imperatore. L’ex Manchester United lo aveva dichiarato appena dopo la firma con il club nerazzurro, ai canali ufficiali della società, l’estate scorsa. «L’unica maglia dell’Inter che avevo da piccolo era quella di Adriano. Mi ha mandato un messaggio non molto tempo fa, su Instagram. Gli ho risposto dicendogli che da piccolo sognavo di essere come lui, perché anch’io ero e sono alto, grosso e mancino».

Ángel Di Maria

Anche il Fideo si ispirava a un altro ex nerazzurro. Ma ciò che li accomuna è il fatto di essere cresciuti ed aver debuttato entrambi con il Rosario Central, squadra della loro città natale. Il nome completo di questo giocatore è Cristian Alberto Peret González ma tutti lo conoscono meglio come Kily. Pensare che i due sono anche stati compagni, proprio al Rosario, tra il 2005 e il 2007, quando Di Maria stava già incantando le platee del calcio argentino, in vista del grande salto verso il calcio europeo.

Manuel Neuer

Il portiere che ha sfiorato la vittoria del Pallone d’oro 2014, è cresciuto ammirando le parate di un altro estremo difensore della nazionale tedesca: Jens Lehmann. «Lui è sempre stato il mio idolo. Perché ha giocato per lo Schalke, ma anche perché è stato un rivoluzionario per noi portieri. Interpretava e giocava ogni partita a modo suo».

Xavi Hernández

Nessun ex Barcellona, nemmeno spagnolo. «In Catalogna, ogni lunedì, andava in onda un programma di mezz’ora sulla Premier League in cui facevano vedere i gol più belli del weekend. Immancabile, in ogni puntata, c’era un gol di Matthew Le Tissier. Tutti in famiglia lo adoravamo. Il bello è che è sempre rimasto al Southampton, ma avrebbe potuto tranquillamente giocare in qualsiasi altra squadra».

Difficile dar torto a Xavi, magari quando avete cinque minuti digitate ‘Le Tissier’ su YouTube e godetevi lo spettacolo.

Daniele De Rossi

Il numero 16 che lo ha contraddistinto per tutta la carriera, sia alla Roma, sia in nazionale, oltre che per la figlia Gaia, è proprio in onore del suo idolo Roy Keane, che lo indossava al Manchester United. «È l’unica persona al mondo alla quale ho chiesto una foto (nel 2014, ndr). Persino con Maradona mi vergognai, ma con lui non ho resistito».

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